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Migranti, Padellaro a “L’altra Politica”: «Dal Governo c’è stata una distrazione ideologica»

Il giornalista de Il Fatto Quotidiano: «La sensazione è che in qualche modo faccia comodo». Sul governo: «Basta parlare del passato»

Pubblicato il: 16/03/2023 – 8:20
Migranti, Padellaro a “L’altra Politica”: «Dal Governo c’è stata una distrazione ideologica»

LAMEZIA TERME «La tragedia di Steccato di Cutro intanto insegna ancora una volta che il tema dell’immigrazione, soprattutto della immigrazione irregolare, non può essere affrontato in maniera episodica, frantumata, senza un quadro complessivo, un sistema di intervento che cerchi almeno di attenuare gli aspetti più tragici di queste vicende. Ovviamente Steccato di Cutro è un punto di non ritorno, perché la tragedia non solo per il numero delle persone che ha coinvolto, sono tanti bambini, tanti giovanissimi che sono annegati, comporta che errori come quelli che sono stati commessi, la magistratura ci dirà per quali motivi, non dovrebbero, per nessuna ragione, avvenire ancora». È netto il giudizio Antonio Padellaro, giornalista ed editorialista de “Il Fatto Quotidiano” ospite della puntata de “L’altra Politica”, il talk condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro in onda su L’altro Corriere Tv.

La strage di migranti

Tema centrale dell’intervista la tragedie di migranti avvenuta all’alba del 26 febbraio scorso, ma anche i temi politici connessi, a partire dal Cdm organizzato a Cutro. Per Padellaro «l’intervento del governo se dice qualcosa di nuovo forse sulla lotta ai mandanti, a quelli che controllano il mercato delle persone, non ci ha detto niente di nuovo sul piano del soccorso, perché noi siamo ancora come eravamo prima della tragedia di Cutro». Dalla politica e dal governo Meloni secondo il giornalista «c’è stata una distrazione ideologica e io direi che c’è stata anche una distrazione voluta. Togliamo di mezzo tutte le accuse che non sono state neanche formulate al governo, dall’inizio dell’anno abbiamo avuto 20mila sbarchi che sono stati registrati ma molti di questi sono degli sbarchi che sono avvenuti anche in maniera clandestina cioè, non sono stati intercettati dall’autorità e quindi coloro che sbarcavano non sono stati accompagnati nei centri di raccolta, non sono stati individuati, sono quelle persone che usano l’Italia come transito per andare in altre località, per andare in Francia e in Germania al nord Europa. Ora, qual è la sensazione? La sensazione è che questa distrazione in qualche modo faccia comodo. Nel senso che queste persone non vengono fermate, approdano, vanno per i fatti loro, attraverso il confine come possono e arrivederci. Si ha la sensazione che il fatto che non sia partita la Guardia Costiera a Steccato di Cutro e la Guardia di Finanza sia tornata indietro per le condizioni agitate del mare, che tutto sommato facesse parte di questa distrazione».

L’Europa e la retorica

«Una delle frasi fatte ci siamo pure stufati di sentirla ormai da anni eh ma l’Europa? Questa frase fatta e tutte le frasi fatte sono formulate proprio perché non c’è una risposta o non si vuole dare una risposta ma nasconde però una verità. Cioè la possibilità di aprire i confini dell’Europa non in maniera indiscriminata, non in maniera disordinata, caotica come un’invasione ma nella misura che serve all’Europa perché ha bisogno della immigrazione, no? Abbiamo visto in Italia che addirittura il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha parlato addirittura di 500 mila persone che dovrebbero entrare in Italia per aiutare le imprese italiane. Ecco, questo discorso che riguarda non soltanto l’Italia, se fosse esteso a tutta l’Europa, stiamo parlando della Francia, della Spagna, della Germania, Paesi che non hanno i nostri problemi geografici perché l’Italia è l’approdo naturale a tutte le correnti migratorie che arrivano non solo dall’Africa subsahariana ma dalle zone di conflitti internazionali che sono numerosissime, servirebbe un coordinamento che è mancato fino a questo momento». Una battuta, poi, sul governo Meloni e sui piani (anche futuri) per la gestione dell’emergenza sbarchi di migranti in Calabria. «Credo che sia nell’interesse di Giorgia Meloni e del governo – ha spiegato Padellaro – e non soltanto per ragioni elettorali che contano anche se si voterà tra 4 anni e mezzo, quindi non è non è in questo momento il problema emergente sia comunque nell’interesse del governo fare in modo che situazioni di questo genere non si verifichino più».

«Basta parlare del passato»

«Ancora non si vedono i segnali di passi in avanti nella gestione di queste emergenze – ha detto – perché siamo ancora alle polemiche e anche la risposta che ha dato in parlamento Giorgia Meloni al deputato Magi che riponeva il problema emigrazione, è una risposta più stizzita che non costruttiva». «Penso che non sia nell’interesse della premier e del governo continuare a barricarsi dietro a giustificazioni che non reggono, ma soprattutto è diventato inaccettabile questo continuo rimpallo al passato, questo continuo a dire “ma nel passato quanti morti ci sono stati sotto i governi della sinistra o tecnici?”. Insomma, non è questo modo serio e razionale per affrontare un tema di questo genere sul passato. Ma gli italiani vogliono sapere cosa farete nel presente e nel futuro, quello che è successo nel passato, anche nel passato dell’altro ieri, lo sappiamo tutti, tocca a voi governare e diteci cosa volete fare». (redazione@corrierecal.it)

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