REGGIO CALABRIA Iscritto dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel registro degli indagati Francesco Adornato, detto “Ciccio u biondu”, il 72enne, già condannato in via definitiva per mafia negli anni ’90, che in una conversazione intercettata e finita nelle carte dell’inchiesta “Hybris” parla dei rapporti tra ‘ndrangheta e Cosa nostra per l’attuazione delle stragi di Stato. Ne dà notizia il Fatto Quotidiano. L’uomo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo gli inquirenti, Adornato aveva il «ruolo di partecipe, – si legge nel capo di imputazione – forniva il proprio contributo per l’attuazione del programma criminale della cosca Piromalli. In tale ambito si prestava a veicolare le notizie all’interno della cosca e si poneva, unitamente a Messineo Aurelio, quale intermediario mafioso nelle questioni di carattere privato».
Ritenuto «un soggetto particolarmente “titolato”», «soggetto vicinissimo e autista di Pino Piromalli» (cl. ’45), detto “Facciazza”, Adornato viene considerato dagli investigatori «uno dei coprotagonisti della fase di imposizione del potere dei Piromalli a partire dagli anni 80». Nella conversazione datata 17 gennaio 2021, ed entrata nel processo “‘Ndrangheta stragista”, «Adornato – sottolineano gli investigatori – lamenta la mancata scarcerazione di Giuseppe Piromalli ed ipotizza che la stessa sia riconducibile ad una vicenda molto delicata, vicenda che vuole riferirgli in via del tutto confidenziale». Un dialogo che secondo gli investigatori rappresenta «una lezione di ‘Ndrangheta» in piena regola che Adornato fa a Giuseppe Ferraro, anche lui indagato nell’inchiesta “Hybris”, e in cui si parla di una commissione istituita per decidere di «avallare la strage di stato con i siciliani». La perizia sulla registrazione è stata depositata dal consulente Vincenzo Ventra, che verrà ascoltato durante la prossima udienza del processo in appello in corso a Reggio Calabria. (redazione@corrierecal.it)
x
x