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l’ordinanza

Petrini, il Csm sospende il procedimento disciplinare fino alla definizione del processo penale

Il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto la radiazione del magistrato coinvolto in Genesi: «Nessuna sospensione, ha ammesso i fatti»

Pubblicato il: 17/03/2023 – 18:04
di Alessia Truzzolillo
Petrini, il Csm sospende il procedimento disciplinare fino alla definizione del processo penale

ROMA La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha sospeso il procedimento disciplinare a carico di Marco Petrini, già giudice nella Corte d’Appello di Catanzaro, in attesa della definizione del procedimento penale che lo riguarda e che attualmente è in attesa del terzo grado di giudizio. Marco Petrini, infatti è tra i principali imputati del procedimento “Genesi”, incardinato dalla Procura di Salerno, competente per i reati che riguardano i togati del Distretto di Catanzaro. Sia in primo grado che in appello Petrini è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari, ovvero per avere accettato profferte di denaro e, in cambio, intervenire a favore dei corruttori.
Il giudice, qualche settimana dopo l’arresto, avvenuto il 15 gennaio 2020, ha reso dichiarazioni, anche autoaccusatorie, ai magistrati di Salerno.
Nel corso dell’udienza disciplinare davanti al Csm, il procuratore generale della Corte di Cassazione, Giuseppina Casella, che aveva invocato la radiazione di Petrini, si è opposta alla richiesta di sospensione per pregiudizialità penale avanzata dall’avvocato Francesco Calderaro e ha sottolineato come questo caso presenti una sua peculiarità perché si fonda «essenzialmente sulla confessione dell’incolpato». «La peculiarità è che il dottor Petrini ha ammesso i fatti – ha detto il pg –. La linea difensiva è che quei fatti o non hanno rilevanza penale o assumono una rilevanza diversa da quella per cui vi è il procedimento penale ma la materialità dei fatti è ammessa dal dottor Petrini. Basta scorrere l’interrogatorio reso dal dottor Petrini davanti a questo Ufficio. Davanti a questo ufficio il dottor Petrini – continua la Casella – ha ammesso le dazioni, e la ricezione delle dazioni; ha ammesso le promesse di dazioni, e l’accettazione di queste promesse, in relazione a tutti i capi di incolpazione». La linea difensiva è che queste dazioni non provano l’asservimento alla funzione ma «la dazione è ammessa e la ricezione della dazione è ammessa». Alla luce di queste premesse, secondo il pg, il fatto è riscontrato da questa confessione, «quindi non sussiste pregiudizialità». Inoltre Giuseppina Casella ha sottolineato come tutto questo «difronte a condotte particolarmente gravi, quali sono quelle che sono contestate, rischia di trasmodare in un beneficio». 
Al termine della camera di consiglio, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, ha letto l’ordinanza emessa dalla sezione disciplinare: «La sezione disciplinare vista la richiesta della difesa dell’incolpato di sospensione del presente procedimento per contestuale pendenza di procedimento penale afferenti medesimi fatti storici, sentito il parere contrario del procuratore generale, rilevato che ricorrendo nella specie identità materiale dei fatti storici si debba procedere alla sospensione del presente procedimento disciplinare al fine di acquisire una definitiva e circostanziata ricostruzione della vicenda oggetto di incolpazione da portarsi in via unitaria, rilevato altresì che la giurisprudenza di legittimità evidenziato come nel configurare correttamente il concetto di medesimo fatto il giudice del merito deve avere riguardo alla identità della vicenda storica che giustifica la necessaria sospensione del procedimento disciplinare in attesa della definizione del procedimento penale – sezione unite 20 maggio 2020 numero
9277 – per questi motivi dispone la sospensione del presente procedimento disciplinare sino alla definizione del processo penale». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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