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“Mala Pigna”, scarcerato Giancarlo Pittelli. Il Riesame revoca i domiciliari

Il penalista ed ex senatore di Forza Italia è libero. Il Tribunale di Reggio Calabria accoglie l’istanza degli avvocati difensori

Pubblicato il: 17/03/2023 – 17:58
“Mala Pigna”, scarcerato Giancarlo Pittelli. Il Riesame revoca i domiciliari

REGGIO CALABRIA Dopo oltre tre anni di detenzione, prima in carcere e poi ai domiciliari, torna libero l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, 70 anni, avvocato, arrestato nel dicembre del 2019 nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”, condotta dalla Dda di Catanzaro, e coinvolto successivamente nell’inchiesta “Mala pigna” della Dda di Reggio Calabria. Nella prima inchiesta Pittelli è stato accusato di essere stato in rapporti con le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese ed il relativo processo a carico dell’ex parlamentare, dopo il rinvio a giudizio, è in corso davanti al Tribunale di Vibo Valentia nell’aula bunker di Lamezia Terme.
Nel secondo procedimento a Pittelli vengono contestati presunti rapporti con la cosca Piromalli di Gioia Tauro. Per quanto riguarda l’inchiesta “Rinascita Scott”, per Pittelli era stata già disposta la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare e dell’obbligo di dimora. L’ex parlamentare era però ancora ai domiciliari in relazione al procedimento “Mala Pigna”. Adesso è arrivata la pronuncia favorevole per Pittelli, anche per questa seconda inchiesta, del Tribunale del riesame di Reggio Calabria, al quale avevano fatto appello i difensori dell’ex parlamentare, gli avvocati Salvatore Staiano, Gian Domenico Caiazza e Guido Contestabile, chiedendone la rimessione in libertà.
Il Tribunale del riesame, presieduto da Antonino Francesco Genovese, ha accolto la richiesta, disponendo per Pittelli la sostituzione degli arresti domiciliari con il divieto di esercitare per un anno la professione di avvocato.

La reazione: «Resta una forte amarezza»

«Dal 19 dicembre 2019 fino ad oggi il noto penalista e politico calabrese Giancarlo Pittelli ha vissuto una condizione indegna di uno stato di diritto: privato della libertà personale, costretto per lunghi periodi anche alla detenzione in carceri speciali, sottoposto alla pubblica gogna e additato per anni come esponente di spicco della cosiddetta “massomafia”». È quanto afferma in una nota congiunta il “Comitato per Pittelli” e l’associazione “Riforma Giustizia” che aggiunge: «Già a gennaio, dopo oltre tre anni, era emerso che gli indizi di concorso esterno in associazione mafiosa, raccolti dagli inquirenti nella indagine Rinascita Sott, erano labili e insufficienti a tenerlo in custodia cautelare. Oggi anche i giudici del riesame del processo Mala Pigna accolgono l’istanza degli avvocati difensori».
«Lo Stato si ricorda dopo tre anni di Giancarlo Pittelli – si legge – e gli restituisce la condizione di uomo libero, secondo giustizia e secondo i principi della Costituzione italiana. Esprimiamo la soddisfazione e la gioia di tutti coloro che hanno creduto sin dall’inizio in una battaglia civile di verità».
«Rimane una forte amarezza – conclude la nota – per la lunga sospensione del principio costituzionale di presunzione di innocenza e per la ridicolizzazione che tale principio ha subito agli occhi di una cittadinanza sempre più perplessa e allarmata».


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