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Decreto Calderoli, «dai divari territoriali alla deriva dei territori»

Gli scienziati politici del mondo accademico discutono di autonomia differenziata. «Sui Lep c’è il rischio di illegittimità costituzionale»

Pubblicato il: 18/03/2023 – 7:42
di Fabio Benincasa
Decreto Calderoli, «dai divari territoriali alla deriva dei territori»

COSENZA Dalla riforma del Titolo V el 2001, il Regionalismo differenziato è stato considerato un’opportunità. Si presenta come uno strumento che allarga le potenzialità per le regioni, la capacità di rispondere ai bisogni del territorio e anche la cooperazione. La realtà è assai diversa e oggi è imprescindibile fare i conti con un Paese diviso e con l’Italia a due velocità. La crisi economica pre-pandemica, la diffusione del Covid-19 poi e oggi la recessione dettata dalla guerra con l’aumento dei costi dei fattori produttivi, stanno ulteriormente allargando la forbice tra nord e sud e il rischio concreto – paventato da più parti – è la metamorfosi del regionalismo da fattore di cooperazione a strumento di competizione e divisione. Come sostiene il professore dell’Unical Francesco Raniolo, «stiamo passando dai divari territoriali alla deriva dei territori». Il docente ha partecipato al convegno «Autonomia differenziata work in progress», appuntamento inaugurale del Master di II livello in Management delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università della Calabria. Che ha coinvolto autorevoli relatori nell’analisi del decreto Calderoli. «Questa è la sfida – dice il prof. Raniolo al Corriere della Calabria – occorre molta intelligenza politica e tener conto della complessità e dei rischi reali che sono presenti nel territorio delle nostre comunità».

Francesco Raniolo – Docente Unical

«La mancata adesione all’idea di differenziazione è un rischio»

Il professore Daniele D’Alessandro, docente Unical, parla di «riforma di ampio respiro» ma invita ad «essere prudenti». «Lo sforzo che dobbiamo fare – aggiunge – visto che si tratta di una scelta istituzionale che compete anche al legislatore, quindi di natura politica, è lavorare seriamente per cercare di trarne i maggiori vantaggi possibili, poi che vada avanti o no, non dipende da noi». Quali sono gli eventuali rischi? «La nuova architettura, la mancata adesione all’idea di differenziazione può rappresentare un rischio, forse il peggiore, indipendentemente dal giudizio sulla riforma». «Chi rimane fuori – avverte D’Alessandro – è realmente fuori da una serie di meccanismi che naturalmente poi toccano anche i finanziamenti».

Daniele D’Alessandro – Docente Unical

Il rischio di illegittimità dei Lep

«Sono necessarie misure di perequazione tra i territori e dunque mettere insieme le risorse di tutte le regioni in un fondo a sostegno dei territori più svantaggiati». Questo il commento del prof. Francesco Manganaro, Docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. «Nel decreto Calderoli non si parla affatto di un fondo di perequazione – aggiunge – questo aumenterà le differenze. Quindi sbaglia chi dice che non si può fare, ma bisogna vedere come si dovrà concretizzare». Come si eliminano le disuguaglianze? «Nel Pnrr erano previste misure adeguate a superare o comunque ad evitare di aumentare le diseguaglianze, per come è stato proposto, il progetto di Autonomia differenziata le aumenta». Il docente poi solleva una eccezione sui Lep. «C’è in ballo un disegno di legge attualmente all’esame del Parlamento, ma vi è una disposizione approvata con la finanziaria 2020-2023 in cui si prevede la determinazione dei livelli essenziali di prestazione».

Francesco Manganaro – Docente Università Mediterranea di Reggio Calabria

«Su questo punto – precisa – c’è una chiara illegittimità costituzionale, perché i livelli essenziali verranno stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio, mentre invece la Costituzione prevede che debba essere prevista una legge. Su questo non si può derogare, è un presupposto fondamentale che la Costituzione prevede e l’eventuale mancata approvazione con legge darebbe seguito ad una difformità costituzionale». Analizzate le questioni tecniche, Manganaro si sofferma sulla celerità nella realizzazione del decreto Calderoli. «Un’accelerazione esagerata sull’Autonomia differenziata, non vi è stata una vera riflessione nel Paese e questo crea e creerà dei problemi se non ci atteniamo a quanto prevede la Costituzione sui Lep e rispettando i fondi di perequazione».

(f.benincasa@corrierecal.it)

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