CROTONE Mentre il Parlamento discute sulla stesura della legge che dovrebbe riportare in vita le province, nei territori sono iniziate le grandi manovre per le scelte dei candidati alla carica di presidente. Secondo le voci che rimbalzano da Roma la legge sarebbe in dirittura d’arrivo (la bozza del testo circola da tempo) e gli elettori dovrebbero essere convocati per il mese di maggio 2024. Tra poco più di un anno, quindi, si dovrebbe tornare a votare.
Nella provincia di Crotone soprattutto i partiti del centrodestra risultano essere i più attivi nella ricerca della soluzione migliore da candidare per vincere la competizione. Si racconta che, in questa prospettiva, stia lavorando l’attuale presidente della Provincia pitagorica, Sergio Ferrari, che potrebbe essere l’ultimo ad essere stato eletto nel Crotonese alla guida di un ente intermedio di secondo livello. La nuova legge, infatti, farà ritornare le province ad ente di primo livello.
Ferrari ha avviato il progetto del partito dei sindaci che, appunto, dovrebbe avere il battesimo elettorale con l’elezione del nuovo governo della provincia. Secondo quanto si racconta nel centrodestra, Ferrari non sta pensando a se stesso per la candidatura alla carica di presidente, ma al sindaco di Pallagorio, Umberto Lorecchio, che è stato segretario provinciale del Pdl ed ha ricoperto il ruolo di assessore provinciale al tempo della presidenza di Stano Zurlo (ultima guida dell’ente intermedio di primo livello, prima che la riforma Delrio, approvata il 7 aprile del 2014, trasformasse le province in enti inutili). Lorecchio attualmente è un consigliere provinciale con delega. Sempre secondo quanto si racconta, Lorecchio dovrebbe essere il candidato a presidente dell’ente intermedio, mentre Ferrari, che è anche sindaco di Cirò Marina, penserebbe di candidarsi alla carica di consigliere regionale, alla scadenza dell’attuale governo che amministra la Calabria.
Nel centrodestra, però, ci sono anche altri partiti che aspirano alla guida della Provincia pitagorica. C’è Forza Italia con l’ex parlamentare Sergio Torromino, che potrebbe contare sull’appoggio elettorale del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. In questo caso Voce restituirebbe le cortesie ricevute da Torromino nei momenti di crisi della sua maggioranza. Si sa che Voce avrebbe voluto riaprire il confronto con il centrosinistra, dopo lo schiaffo ricevuto dal governo di Giorgia Meloni per il mancato invito alla riunione del Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro, in seguito alla tragedia dei naufraghi. Al momento non si sono aperti varchi per Voce, perché c’è stata una dichiarazione pubblica tranciante del segretario provinciale del Partito democratico, Leo Barberio, che ha chiuso le porte ad un eventuale confronto con l’attuale maggioranza che governa la città di Crotone. Torromino potrebbe, quindi, partire con una base elettorale che gli consentirebbe di giocarsi la partita. In campo, però, potrebbe esserci anche qualche esponente di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni ha, però, qualche problema interno soprattutto a livello di città capoluogo di provincia.
Ci sono frizioni tra il segretario provinciale, Michele De Simone, e l’area storica del partito (Stano Zurlo e Stelvio Marini). Con il duo Zurlo-Marini si è schierata Simona Ferraiana, commissaria di uno dei due circoli di Crotone. Da quello che si racconta De Simone dovrebbe contare sull’appoggio della maggioranza degli iscritti. L’area Zurlo-Marini-Ferraina punterebbe soprattutto alla candidatura a sindaco di Marini, quando si concluderà la consiliatura di Voce. Un progetto che potrebbe complicarsi se, a livello regionale, il candidato a presidente della provincia a Crotone dovesse toccare a FdI, perché in questo caso si aprirebbero spiragli per gli altri alleati per il candidato a sindaco. Nel centrosinistra, invece, è tutto fermo. Il Pd è impegnato nel dibattito apertosi per la ricostruzione del partito in seguito alla elezione di Elly Schlein alla carica di segretario nazionale. Si parla di allargamento degli organismi dirigenti, ma potrebbe anche verificarsi qualche sorpresa con la cesoia che potrebbe far cadere anche qualche testa coronata. Assente nel dibattito politico è il Movimento cinque stelle. Secondo quanto è stato possibile apprendere non vengono riuniti i gruppi dirigenti e non troverebbe la massima condivisione la nomina dell’ex parlamentare Elisabetta Barbuto alla carica di responsabile provinciale, che sarebbe stata ipotizzata dai livelli nazionali.
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