REGGIO CALABRIA L’Ufficio di Procura aveva contestato all’imputata di aver percepito illegittimamente il reddito di cittadinanza per un importo di 7.792,37 euro per aver dichiarato falsamente di vivere in Italia da almeno dieci anni dei quali gli ultimi due in modo continuativo, mentre dagli accertamenti svolti emergeva che la stessa si era trasferita in Italia solo dal 2016. Nei confronti dell’imputata veniva emessa un’ordinanza di convalida di sequestro preventivo d’urgenza e contestuale decreto di sequestro preventivo del conto corrente. L’avvocato Quartuccio ha impugnato il provvedimento davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria con una corposa memoria e copiosa documentazione, con le quali dimostrava l’impignorabilità delle somme presenti sul conto corrente sequestrato, trattandosi di somme percepite a titolo di pensione di invalidità ed assegno unico e, in quanto tali, crediti non pignorabili. A sostegno della sua tesi, l’avvocato rappresentava, quanto di recente statuito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite sull’argomento, ovvero che i limiti alla pignorabilità dei crediti stabiliti costituiscono una regola che trova applicazione anche all’esecuzione derivante dal sequestro preventivo. Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha accolto la tesi difensiva del legale e ha disposto l’immediato dissequestro delle somme presenti sul conto corrente dell’imputata a titolo di pensione di invalidità e assegno unico.
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