RENDE Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza cautelare nei confronti dell’architetto Alfonso Quintieri, dell’ingegner Rosarino Intrieri e dell’ingegner Eugenio Aiello, nell’ambito dell’inchiesta relativa al Comune di Rende. L’ordinanza era stata emessa il 9 dicembre scorso dal gip del Tribunale di Cosenza, Piero Santese.
La vicenda riguarda l’appalto per i lavori di ristrutturazione della sede del Comune di San Vincenzo La Costa e l’ipotesi accusatoria era relativa ai reati di turbata libertà degli incanti e falso ideologico in atto pubblico.
In particolare, secondo l’accusa, i tre professionisti, nelle rispettive qualità di Presidente e Commissari di gara, in occasione di una delle sedute, non avrebbero dolosamente verbalizzato la presenza di altro professionista incaricato dal Comune, la cui partecipazione avrebbe influenzato l’aggiudicazione dell’appalto in favore di un’impresa partecipante alla gara.
All’esito dell’interrogatorio tenutosi nello scorso mese di novembre, il gip del Tribunale di Cosenza, pur escludendo la gravità indiziaria per il reato di turbativa d’asta, aveva comunque applicato ai tre professionisti la misura della interdizione dai pubblici uffici, quali dipendenti della Provincia di Cosenza e l’interdizione dall’esercizio della libera professione per la durata di mesi sei.
A seguito dell’impugnazione proposta dall’avvocato Francesco Rosapane – difensore dei tre professionisti – il Tribunale del Riesame ha escluso la gravità indiziaria anche per il reato di falso ideologico in atto pubblico.
Secondo la tesi del legale, recepita dal Riesame, il professionista incaricato dal Comune di San Vincenzo La Costa, nella sua qualità di supporto tecnico al Rup aveva pieno titolo per presenziare alle sedute della commissione e che nessun obbligo di verbalizzazione esisteva in capo alla commissione medesima, ma, soprattutto, che in nessun modo la presenza di tale figura ha influenzato l’aggiudicazione dell’appalto.
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