CROTONE I casi segnalati dal pool di legali sarebbero 18 negli ultimi quattro anni. Nessuna richiesta di soccorso, condizioni meteo buone, nessuna situazione di emergenza dichiarata eppure i soccorsi sono partiti. Come nel caso di barche “sospette” intercettate da assetti di Frontex e condotte in porto da Guardia costiera o Guardia di finanza anche quando si trovavano decine di miglia al di fuori delle acque territoriali italiane. Gli avvocati che assistono i familiari delle vittime del naufragio di Cutro hanno raccolto il materiale e ne hanno fatto un dossier di circa 50 pagine: anche questo sarà consegnato alla Procura a Crotone. Repubblica questa mattina racconta uno dei soccorsi, già evidenziato nei giorni scorsi dai legali: quello di un peschereccio di 30 metri intercettato a 80 miglia dalle coste calabresi, in acque internazionali. Un mezzo di Frontex dà l’allarme, le motovedette della Capitaneria di Crotone e della Guardia di finanza partono insieme e salvano 394 migranti. Accade il 28 settembre dell’anno scorso, cielo sereno, mare forza 2, nessuna richiesta di soccorso. E acque non certo fredde come quelle che hanno trovato i naufraghi lo scorso 26 febbraio.
Altro eventi contenuto nel dossier: il 15 febbraio 2022 la Guardia di finanza interviene in soccorso di una barca a vela di 15 metri. I centimetri di onda sono 70, il tempo ottimo. Si tratta in quel caso di una operazione di polizia che porta in sicurezza la barca e 98 migranti nel porto di Crotone. L’avvocato Francesco Verri parte dalle considerazioni dei documenti pubblicati ieri da Repubblica: «Ora che abbiamo la certezza che sin dall’inizio c’era la consapevolezza che su quel caicco intercettato da Frontex ci fossero dei migranti — dice l’avvocato Francesco Verri — ribadiamo che l’avviso di Frontex delle 23.03 di sabato 25 era inequivocabile. Una barca “con migranti” era diretta verso le coste della Calabria. Ora è certo che la Guardia di finanza l’ha decodificata correttamente. A Crotone, del resto, l’esperienza non manca. I salvataggi in mare, negli anni, sono stati centinaia. Li stiamo studiando tutti, abbinando i dati alle condizioni del mare e alle temperature. Tutte operazioni ineccepibili di cui i comunicati stampa vanno giustamente fieri. Ma perché, tre settimane fa, le cose sono andate diversamente?».
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