CATANZARO Si susseguono le dichiarazioni nelle giornata dedicata alle vittime di mafia. «La paura possiamo sconfiggerla con l’affermazione della legalità», afferma a questo proposito Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione antindrangheta in seno al Consiglio regionale della Calabria che aggiunge: «Oggi ricordiamo chi ha pagato con la vita il suo impegno per affermare il diritto a essere uomini liberi che non hanno voluto sottomettersi alle atrocità delle mafie».
«Il significato della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno – sottolinea Bruni – in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che ricorre oggi, è proprio questo: onorare chi ha dato la propria vita opponendosi alla violenza delle organizzazioni criminali».
«Le mafie si evolvono – spiega –, si modernizzano, si riorganizzano come delle vere e proprie holding e si insinuano dappertutto, soprattutto quando trovano terreno fertile e poca attenzione da parte dei cittadini e delle Istituzioni. Siamo tutti chiamati a svolgere un ruolo fondamentale, quello delle sentinelle della legalità per contrastare il crimine e tutelare gli spazi di civiltà. Questa giornata fortemente voluta da Libera e da Avviso Pubblico ha una valenza sociale di grandissima importanza, perché ricorda a tutti che solo con l’impegno quotidiano possiamo tenere testa a chi vuole arricchirsi commettendo reati e spargendo sangue e violenza. Lo dobbiamo a noi stessi ma anche ai nostri giovani, i quali hanno diritto ad un futuro senza criminalità organizzata che ruba costantemente il loro avvenire. Se vogliamo sperare – conclude Bruni – che la nostra terra abbia una vera occasione di riscatto dobbiamo lottare tutti insieme per diffondere la cultura della legalità ad ogni livello. E questo traguardo possiamo raggiungerlo lavorando quotidianamente senza cedere alla paura tenendo sempre la testa alta».
«Oggi è la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e, in occasione di questa giornata importante, vogliamo ringraziare la magistratura e le forze di polizia per il lavoro che svolgono in Calabria nel contrasto alla criminalità organizzata». Lo affermano in una nota congiunta Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria che aggiungono: «In questo giorno di impegno etico e morale, vogliamo ribadire la nostra totale vicinanza al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri che, come emerso in alcune inchieste giornalistiche pubblicate nei giorni scorsi, continua a essere nel mirino della ‘ndrangheta, insieme a tutta la sua famiglia, per l’impegno quotidiano che assolve nel contrasto a quella che è, unanimemente, riconosciuta come la criminalità organizzata più potente e pericoloso a livello mondiale». «Lo abbiamo detto – sostengono – e lo ribadiamo anche oggi: Nicola Gratteri non si tocca, è un patrimonio della Calabria e di tutto il Paese, e di quella Calabria sana, che è maggioranza, che vuole cambiare le cose, che vuole mettere nell’angolo chi fa del sopruso e della violenza le uniche ragioni di vita, di chi vuole tenere ad una comunità fatta di donne e uomini onesti. Lo Stato, attraverso le sue articolazioni sul territorio, garantisca la massima tutela a Nicola Gratteri, ai suoi familiari, ai magistrati e alle forze di polizia che operano nel contrasto alla ‘ndrangheta».
«Allo stesso tempo chi gestisce la cosa pubblica in Italia – affermano Sposato, Russo e Biondo – risponda, con prontezza, alle esigenze – da tempo evidenziate – di potenziamento in uomini e mezzi di tutti quegli uffici di procura che, ogni giorno, sono in prima linea nella battaglia per la legalità».
In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, arriva anche il tweet del governatore calabrese Roberto Occhiuto: «La mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, e tutte le forme di criminalità organizzata fanno schifo. Le dobbiamo combattere, ma non devono diventare un alibi per non fare le cose, per non prendere decisioni, per non far andare avanti le nostre comunità. Lo Stato faccia sempre lo Stato».
«Potremmo citare i grandi martiri morti per combattere tutte le mafie, ma oggi voglio ricordare Antonino Scopelliti e Beppe Alfano come simboli di una vita straordinaria». Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera in occasione della giornata mondiale dedicata alle vittime delle organizzazioni criminali.
«Antonino Scopelliti era un requirente straordinariamente capace, – dice Antoniozzi – così onesto da rifiutare sdegnosamente la corruzione e cinque miliardi di lire, sapendo con questo di andare incontro a un tragico destino. Beppe Alfano era un giornalista ribelle, di destra ma anarchico, che visse la lotta contro la mafia con una corporeità che lo condusse fino alla morte».
«Ancora oggi le mafie sono potenti ma sbaglia chi pensa che alberghino nel sud – aggiunge Antoniozzi – perché sappiamo che si mimetizzano dappertutto, forti di una potenza economica impressionante».
«Scopelliti ed Alfano – conclude il vice capogruppo di Fratelli d’Italia – sono l’emblema di due regioni, la Calabria e la Sicilia, che hanno dato grandi figli alla nazione e che rifiutano ogni tipo di mafie, comprese quelle” bianche” che ancora oggi, purtroppo continuano a calpestare diritti e libertà e che sono i nostri nemici mortali».
«Il 21 marzo non è una data tra le tante, che pure doverosamente celebriamo perché i temi lo meritano». Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita che aggiunge: «Il 21 marzo rappresenta il simbolo tangibile di un impegno e di un dovere quotidiani che non debbono mai venire meno».
«Le vittime innocenti delle mafie – sostiene il sindaco del capoluogo calabrese – la loro memoria viva, richiama ciascuno di noi alla propria responsabilità, perché niente è più efficace di quel sangue versato per segnare il confine nitido tra il bene e il male. Celebrare questa giornata significa dunque affermare con nettezza da che parte stiamo e da che parte abbiamo deciso di collocare la nostra vita».
«Quando anni fa – ricorda Fiorita – decidemmo di dare vita a Catanzaro al coordinamento di Libera, l’associazione di promozione sociale animata da don Luigi Ciotti e alla quale si deve l’organizzazione di questa Giornata, intitolammo quel coordinamento alla memoria di Pasquale Cristiano e Giuseppe Tramonte, i due netturbini assassinati dalla ‘ndrangheta a Lamezia Terme. Un delitto brutale e rimasto impunito».
«Oggi, da sindaco del capoluogo sento di dover fare mie le ragioni della Fondazione Trame dell’Associazione Antiracket Lamezia Ala – conclude Fiorita – che hanno presentato istanza al procuratore Gratteri affinché le indagini su quell’attentato vengano riaperte e si renda giustizia a quei morti innocenti. Catanzaro si associa alla richiesta che sia fatta piena luce perché questa battaglia diventi patrimonio comune e affinché si rafforzino tra la gente i valori di giustizia, libertà, onestà e convivenza civile».
x
x