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Giornata mondiale dell’acqua

In Calabria numerosi comuni senza servizi di depurazione. Il 51% della popolazione non beve dai rubinetti – GRAFICI

Lo indica l’Istat nelle statistiche sull’acqua per il periodo 2020-2022. Per molti calabresi bollette poco comprensibili

Pubblicato il: 21/03/2023 – 12:11
In Calabria numerosi comuni senza servizi di depurazione. Il 51% della popolazione non beve dai rubinetti – GRAFICI

ROMA Le famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto nel 2022 sono il 29,4%, il dato si presenta stabile rispetto al 2021, pur nel contesto di una progressiva riduzione delle preoccupazioni rispetto a venti anni fa (40,1% nel 2002). Lo indica l’Istat nelle statistiche sull’acqua per il periodo 2020-2022 in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che ricorre il 22 marzo. Permangono notevoli differenze sul piano territoriale: si passa dal 17,3% nel Nord-est al 58,3% nelle Isole. A livello regionale, le percentuali più alte si riscontrano in Sicilia (61,7%), in Calabria (51,1%) e in Sardegna (48,6%).

Bollette dell’acqua poco comprensibili, in Calabria la percentuale più alta

Sempre secondo i dati Istat, molte famiglie in Italia nel 2022 resta poco comprensibile la lettura della bolletta dell’acqua: le famiglie che dichiarano di essere molto o abbastanza soddisfatte della comprensibilità delle bollette sono quasi il 70%. Nel Mezzogiorno si rileva un livello di insoddisfazione sensibilmente al di sopra della media nazionale (41,3% nelle Isole e 39,9% nel Sud), con valori più alti in Calabria (44,3%), Abruzzo (44,1%), Basilicata (43,2%) e Sicilia (42,5%). La frequenza di lettura dei contatori è molto o abbastanza soddisfacente per otto famiglie su 10 (77,5%), ma anche in questo caso la quota di famiglie poco o per niente soddisfatte (il 22,5% in media nazionale) presenta un forte divario territoriale, con elevate percentuali di bassa soddisfazione soprattutto in Calabria (42,3%), Sicilia (40,2%), Abruzzo (36,1%) e Basilicata (34,4%).

In Calabria numerosi comuni senza servizi di depurazione

Sono posti soprattutto nel Mezzogiorno i comuni del tutto privi di servizio di depurazione. Lo indica sempre l’Istat. Nel 2021 il servizio pubblico di depurazione delle acque reflue urbane è assente in 296 comuni (3,7%), dato in calo rispetto al 2018 (-13%), dove risiedono 1,3 milioni di abitanti. Il 67,9% di questi comuni (201) è localizzato nel Mezzogiorno (soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania, coinvolgendo rispettivamente il 13,1%, 5,3% e 4,4% della popolazione). In questi comuni in diversi casi sono presenti gli impianti, ma risultano inattivi poiché sotto sequestro, in corso di ammodernamento o in costruzione. Sono comuni con ampiezza demografica medio/piccola, nel 74,3% dei casi localizzati in zone rurali o scarsamente popolate. 67 comuni si trovano in zone costiere, per lo più in Sicilia (35), Calabria (15) e Campania (7), dove risiedono circa 500mila abitanti. Sono solo due i comuni privi del servizio di depurazione con più di 50mila abitanti residenti, ubicati nelle province di Napoli e Catania.

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