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Armi, spaccio di droga e danneggiamenti. Colpite le “Nuove Leve” reggine – VIDEO

Il blitz dei carabinieri di Palmi. Undici giovani arrestati, legati a personaggi di primo piano della ‘ndrangheta “seminarota” e “palmisana”

Pubblicato il: 22/03/2023 – 7:12
Armi, spaccio di droga e danneggiamenti. Colpite le “Nuove Leve” reggine – VIDEO

REGGIO CALABRIA Nella mattinata odierna, alle prime luci dell’alba, nelle province di Reggio Calabria e Latina, i Carabinieri della Compagnia di Palmi, nell’ambito dell’operazione denominata “Nuove Leve”, hanno dato esecuzione a due correlate ordinanze applicative di misure cautelari personali, emesse dal gip presso il Tribunale di Palmi e dal gip presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, nei confronti di 11 soggetti – di cui 7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari – ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta da Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una donna.

L’indagine

Due individui con indosso delle tute bianche e volti travisati, avevano esploso 18 colpi di pistola al portone di ingresso e al garage dell’abitazione di una donna rimasta illesa probabilmente solo perché considerata l’ora tarda in cui era stato commesso il fatto, fortunatamente si trovava già in camera da letto. Sono gli ultimi giorni di ottobre 2021 quando i Carabinieri della Stazione di Seminara a seguito di un’aggressione avvenuta nei confronti di un residente del posto e dei 2 figli minorenni, hanno avviato i successivi accertamenti che hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria un gruppo di ragazzi, la cui individuazione è stata resa possibile soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone dell’aggressione avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza. Durante la commissione dell’evento criminoso, la donna avrebbe anche cercato verbalmente di convincere gli aggressori a desistere, ricevendo però chiare minacce da parte di alcuni di loro. È stato solo pochi giorni dopo, agli inizi di novembre, che si verificò il danneggiamento a colpi di arma da fuoco presso l’abitazione della stessa donna e da lì le immediate indagini poste in essere alla ricerca degli autori dai militari dell’Arma volte ad accertare anche il presunto collegamento con il precedente fatto delittuoso. Le successive attività investigative, hanno permesso oltre che di individuare i due giovani responsabili del danneggiamento, anche di ricostruire la fitta rete di comunicazioni intorno agli stessi di un nutrito gruppo di soggetti, per lo più tra i 19 e i 30 anni, capaci di condotte delittuose gravi, potendo contare anche sull’appoggio di loro conoscenti e parenti di rilievo criminale, in grado di reperire armi e droga con estrema facilità, successivamente identificati negli odierni indagati.

I collegamenti con la ‘ndrangheta

E’ una donna di Seminara, la persona intimidita con 18 colpi di pistola al portone di casa ed alla saracinesca del garage, dalle giovani leve della criminalità organizzata del piccolo centro della Piana di Gioia Tauro. Nell’ottobre del 2021, aveva tentato di dissuadere un gruppo di giovani criminali dall’aggredire un vicino di casa ed i suoi due figli, forse a causa di contrasti legati al traffico di stupefacenti. Il gruppo degli arrestati e degli indagati nell’odierna operazione eseguita dai carabinieri del Comando provinciale e della compagnia di Palmi, coordinati dal procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Criscenti e dal procuratore dei Minori di Reggio Calabria, Roberto Placido di Palma, poteva contare su una vasta parentela fatta di personaggi di primo piano della ‘ndrangheta “seminarota” e “palmisana”.

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