LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con L’atra Politica, il settimanale di approfondimento in onda questa sera alle 21 sul canale 75 de L’altro Corriere Tv. Ospiti di Danilo Monteleone e Ugo Floro, Giusy Caminiti, sindaco di Villa San Giovanni e Gianni Romeo, presidente Csv Cosenza. Al centro della discussione con il primo cittadino di Villa San Giovanni, la questione ponte sullo stretto tornata nuovamente di grande attualità. «L’attenzione dei villesi, nonostante il clamore nazionale intorno all’opera, è in calo. Noi come amministrazione vorremmo saperne di più, infatti avremmo preferito da parte del ministro per le infrastrutture Matteo Salvini un approccio diverso, basato su un maggiore coinvolgimento». D’altro canto, a Villa San Giovanni l’impatto che avrebbe questa mega struttura sarebbe ben diverso di quello che si avrebbe sulla dirimpettaia Messina: «la nostra è una piccola città di quasi 13mila abitanti, per questo c’è bisogno di un chiarimento tecnico scientifico sulle sue ricadute». Non a caso la stessa Giusy Caminiti ha affermato «di aver scritto a Salvini per invitarlo a fare visita alla cittadina dello Stretto in modo da potersi rendere conto personalmente del contesto urbano e territoriale del luogo».
Gianni Romeo, invece, ha illustrato le motivazioni alla base dell’importante riconoscimento conferito alla città di Cosenza, nominata “Capitale nazionale del volontariato”. «Si tratta di una pagina importante che si scrive a Cosenza ma che abbraccia la grande dorsale volontaristica calabrese». Di qui l’augurio che le istituzioni territoriali, la regione in primis, «sappiano coglierne il giusto valore, poiché dietro questo premio c’è una realtà fatta di migliaia di persone che hanno deciso di donare tempo, risorse e competenze per migliorare la vita di tantissime famiglie in difficoltà». E infatti la sola provincia di Cosenza conta un migliaio associazioni per un totale di oltre 10.000 volontari. «Numeri che potranno sicuramente aumentare alla luce anche della grande vocazione nel promuovere civiltà e solidarietà che fa parte del corredo genetico dei calabresi e che si è manifestata in maniera straordinaria all’indomani della tragedia di Steccato di Cutro».
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