COSENZA L’effetto Schlein pare stia stravolgendo le gerarchie non solo all’interno del Partito democratico. Il sondaggio sul gradimento dei leader politici (Fonte Ipsos per il Corriere della Sera), fornisce risultati decisamente inattesi. La nuova segretaria del Pd è la più votata con il 34% delle preferenze. Dietro Conte, Salvini e Berlusconi. Insomma, i sondaggi sorridono ai dem e questo non accadeva dai tempi di Matteo Renzi. Le percentuali consentono certamente di guardare con maggiore ottimismo ai prossimi impegni elettorali, ma è chiaro ed evidente a tutti che sarà necessario imprimere una determinata e determinante azione di contrasto alle vecchie logiche che hanno ridotto a brandelli il Pd. Lo sa bene, Maria Locanto, dirigente del Partito democratico calabrese, già candidata alla guida della Federazione provinciale del Pd di Cosenza e sostenitrice della mozione a sostegno di Elly Schlein. Locanto si è conquistata un posto nella direzione nazionale dem, ma non parla di rivincita. «Non è una rivalsa. Forse non erano maturi i tempi per la mia elezione a presidente del Partito Provinciale, ma è stata una esperienza formativa. Io non sento di avere nemici, vivo in una comunità alla quale mi sento molto legata», racconta in una intervista al Corriere della Calabria.
«Mi auguro con questo ruolo di poter essere sintesi delle tante istanze del mondo dem, occorre uscire dalle solite logiche di potere, superarle e trasformare il partito in qualcosa di nuovo». E’ questa per Locanto, la sfida che attende il Pd sia a livello locale che nazionale. L’elezione di Elly Schlein apre ad un nuovo corso auspicato da più parti con una attenzione maggiore ai temi «di sinistra». «Abbiamo visto già Elly impossessarsi nuovamente delle piazze – dice Locanto – ed essere presente su alcuni temi che probabilmente per tanto tempo abbiamo lasciato ad altri. Questo ha portato ad uno svuotamento di contenuti e adesso dobbiamo recuperare e occupare quegli spazi». E per farlo «serve una politica radicale, di sinistra». Cambia la segretaria, cambiano le strategie, la comunicazione e anche le donne e gli uomini del partito. «L’elezione di Schlein avrà una inevitabile ricaduta anche sulla formazione degli organismi come abbiamo visto anche nella formazione dell’assemblea, in buona parte rinnovata come anche nella direzione».
«Il Pd deve tornare a sinistra», sostengono da tempo i fedelissimi dem. «La politicam a volte, è indietro rispetto ai cambiamenti della società», dice Locanto che poi si sofferma sulla questione dei “bambini arcobaleno”. «I bambini hanno dei diritti e l’attenzione deve essere posta sulla tutela dei minori. La società è cambiata, la società sta cambiando e l’idea che propone la destra non esiste. Oramai anche le famiglie eterosessuali vivono situazioni che non sono più quelle che abbiamo conosciuto in passato, penso alle famiglie allargate». «Importante – sottolinea – che vi sia amore, che i bambini vengano tutelati. Possono stare bene anche se amati da due mamme o da due papà». Sul tema ambientale, la posizione di Locanto è netta. «Arriva un urlo dalle nuove generazioni. Bisogna ascoltarli, dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo vivibile, migliore di come l’abbiamo trovato».
Anime fragili spesso in contrasto. Il partito democratico ha registrato, da sempre, fratture interne e sanguinosi scontri che hanno minato la solidità del gruppo e favorito l’avanzare delle tre destre, oggi al governo. Quasi come se il peggior nemico dei dem fosse proprio il Partito democratico. «Sono fermamente convinta che l’unico partito sullo scenario italiano sia il Pd, conosciamo bene le contraddizioni che vive al suo interno e quanto sia difficile e complesso stare insieme in questa comunità. Dobbiamo riuscirci ed Elly Schlein è la persona giusta».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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