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«Ancora tanti i diritti negati alle donne»

Nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla “Giornata Internazionale dei diritti delle donne”, l’Associazione culturale Dialoghi – All’Ombra dei Mulini ha presentato, a Satriano, “Pensieri Illu…

Pubblicato il: 25/03/2023 – 17:36
di Silvia Marino*
«Ancora tanti i diritti negati alle donne»

Nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla “Giornata Internazionale dei diritti delle donne”, l’Associazione culturale Dialoghi – All’Ombra dei Mulini ha presentato, a Satriano, “Pensieri Illuminati”, un percorso fatto di parole – immagini – emozioni, che ripercorre la storia, almeno quella più recente, delle donne verso l’emancipazione culturale, sociale ed economica.
Quando si parla di diritti delle donne si parla di diritti umani universali e di luoghi dove uomini, donne e bambini cercano uguale giustizia, uguali opportunità, uguale dignità, senza discriminazioni.
Ancora oggi, in alcuni Paesi del mondo i diritti umani non sono rispettati. Le donne iraniane e afghane, mettono a repentaglio la propria vita per difendere il diritto alla libertà, all’istruzione, anche solo il diritto a scoprirsi il viso. Ci sono luoghi nel mondo dove il rispetto dei diritti umani non è garantito né agli uomini né alle donne. E così uomini, donne e bambini sono costretti a scappare, stipati nelle stive di fragili barche e in una notte di tempesta, a pochi metri dalla riva, trovano la morte, perché il Paese che vorrebbero raggiungere nella speranza di una vita migliore non mette in mare le scialuppe di soccorso per portarli in salvo.
Tante sono le donne che con perseveranza, intelligenza, creatività hanno contribuito a cambiare le convenzioni del tempo in cui hanno vissuto, realizzando scoperte scientifiche, rivoluzionando la moda, praticando la politica, mettendo al centro la questione femminile in momenti in cui avevano solo ruoli marginali legati alla famiglia e all’accudimento dei figli. Tante le donne che hanno amato la cultura e l’arte e vi si sono dedicate partendo da condizioni di svantaggio, perché esposte alla sottovalutazione ed anche all’espropriazione del proprio apporto intellettuale.
Ogni conquista ha richiesto lungo tempo e immensi sacrifici, perché, se anche, in Italia, la produzione legislativa in tema di tutela delle donne rimane tra le più avanzate del mondo, bisogna riconoscere che le leggi scritte non sono sempre state sufficienti a modificare la cultura e il modo di pensare del Paese.
Nell’immediato dopoguerra, il dialogo tra Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, leaders dei più importanti partiti di massa, rese possibile la conquista del diritto di elettorato attivo (poter votare) e passivo (essere votate ed elette) e il 2 giugno del ’46, per la prima volta, 21 donne furono elette come componenti dell’Assemblea Costituente e 5 parteciparono al comitato ristretto che scrisse la Costituzione.
L’ingresso di queste 21 donne nello scenario politico nazionale fece sì che le istanze del mondo femminile, fino a quel momento delegate agli uomini, potessero essere portate avanti in prima persona da chi era sempre stato senza voce.
La Carta Costituzionale rappresentava un importante passo in avanti nel travagliato percorso delle donne verso la parità di genere (art. 51, 29, 37). Perché stabiliva, in alcuni articoli, la parità di accesso alle professioni (art. 51), pari diritti all’interno del matrimonio (art. 29), pari retribuzioni tra lavoratori (art.37).
Ci vorranno altri 30 anni perché i diritti sanciti nella Costituzione divengano effettivi attraverso una serie di riforme. Riforme che furono portate in parlamento dalle parlamentari elette ma anche dalla pressione esercitata dalle donne all’interno della società civile, attraverso un movimento trasversale a cui parteciparono le associazioni femminili appartenenti alle cooperative, ai sindacati e al mondo cattolico.
La storia delle donne si arricchisce negli anni ’70 di battaglie importanti per la conquista di maggiore libertà e parità. Furono anni densi di cambiamenti in cui videro la luce riforme e leggi: il nuovo diritto di famiglia, la nuova legge sul divorzio, la legge che riconosceva “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” (n. 903/77), il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza (legge 194/78). Finalmente si avviava un percorso di promozione della donna attraverso l’inclusione sociale, l’inserimento nel lavoro, la valorizzazione dei legami familiari, la lotta alle discriminazioni. Tina Anselmi è la prima donna a diventare Ministro, con delega al lavoro e alla Previdenza Sociale. Nilde Iotti è la prima donna ad essere eletta Presidente della camera.
Oggi, le più importanti istituzioni europee: Commissione, Parlamento e Banca Centrale sono presiedute da tre donne.
Anche il Governo Italiano è guidato per la prima volta nella storia della Repubblica da una donna – Giorgia Meloni -; il Partito Democratico ha eletto per la prima volta un segretario donna – Elly Schlein; il 1 marzo 2023 il Consiglio Superiore della Magistratura ha eletto Presidente della Corte di Cassazione, per la prima volta, una donna, Margherita Cassano.
La conquista dei diritti sociali e civili, ha cambiato la vita delle donne e dell’intera società italiana, traducendo concretamente i valori della Costituzione e contribuendo a rendere l’Italia un Paese democratico. Molto rimane ancora da fare e si farà con la forza del dialogo. Com’è sempre stato.
*Presidente Dialoghi – All’ombra dei Mulini

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