GIZZERIA «Mi ribello quando qualche giornale, sia in Calabria sia in Sicilia sia a livello nazionale, scrive – ed è vergognoso solo a pensarlo – che il Ponte non si può fare perché ci sono la ndrangheta e la mafia. Fesserie: la ‘ndrangheta e la mafia ci sono, ma non in Calabria e in Sicilia, ma in Italia, in Europa e nel mondo, e vanno debellate, vanno sterminate, vanno prosciugate. Il Ponte creerà occasioni di lavoro – si calcolano 100mila posti di lavoro nell’arco di 5 anni – e di sviluppo che sono il vero antidoto alla mafia». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini collegandosi agli “Stati generali del Mediterraneo” in corso a Gizzeria.
«Ce la metterò tutta. Conto di tornare a Gizzeria, che è un luogo bello fisicamente ma anche come persone, come popolazione e come tessuto economico e sociale. Il Ponte – ha esordito Salvini – è una parte di un sistema: il Ponte da solo non serve, tutto il resto senza il Ponte non serve. Stiamo investendo 11 miliardi di euro per ferrovie più moderne e veloci tra Palermo, Catania e Messina. Rfi sta lavorando sulla progettazione di ferrovie moderne e veloci tra Salerno e Reggio Calabria, quindi anche sulla dorsale tirrenica. In Calabria – lo sa il presidente Occhiuto con cui mi sento ogni settimana – abbiamo messo 3 miliardi sulla Statale 106, stiamo lavorando sull’autostrada A2, stiamo investendo energie e progetti per riavvicinare Calabria, Sicilia, Italia ed Europa, è quindi è chiaro che se arrivi velocemente in treno da Roma a Reggio Calabria, se arrivi più velocemente in treno da Palermo a Messina ma poi ti devi fermare a Reggio o a Messina, devi smontare questo treno sia passeggeri che merci, lo devi mettere sul traghetto e devi metterci un’ora e mezza per attraversare quei tre chilometri, sono miliardi usati male. Quindi penso che il Ponte sullo Stretto, dopo decenni e decenni di chiacchiere, sia un dovere morale che l’Italia e l’Europa hanno il dovere di ultimare per rispetto ai calabresi e ai siciliani che hanno lo stesso diritto alla mobilità, al lavoro e alla continuità territoriale che hanno tutti gli altri cittadini italiani e d europei.».
Salvini ha poi aggiunto: «Sul sistema Calabria noi stiamo lavorando in termini di aeroporti da Lamezia a Reggio Calabria, in termini di porti. Voi parlate del Mediterraneo ed è fondamentale – questo è il mio impegno per i prossimi anni – che del Mediterraneo si parli a proposito di vita, non di morte, si parli a proposito di traffici di merci, di cervelli, di scambi culturali, universitari, di bellezze, e non di traffico di esseri umani o di stragi a Cutro o di problemi a Lampedusa. E saluto gli amici dalla Tunisia, dalla Libia, da Egitto, da entrambe le sponde del Mediterraneo, daranno una mano all’Italia e all’Europa a riportare il Mediterraneo come luogo di cultura, di scambi, di bellezza e di vita, non di traffici illeciti e di sofferenza. il Ponte da questo punto di vista sarà un simbolo. Il Ponte è già costato centinaia di milioni agli italiani senza che si sia mossa una sola pietra, sarà un’opera unica al mondo. Una volta ultimati i lavori – contro entro la fine di questo decennio – saranno turchi, giapponesi, africani, svedesi, cinesi a venire in Calabria e in Sicilia ad ammirare un gioiello dell’ingegneria italiana. si risparmierà tempo in treno o in macchina, si risparmieranno soldi: il mancato collegamento si calcola alla sola Sicilia pesi per almeno 6 miliardi all’anno e la Calabria non ci è lontana. Ovviamente ci sarà un risparmio ambientale enorme. Ho chiesto l’aggiornamento delle valutazioni di impatto ambientale: però sia in termini di mancate emissioni di inquinamento dell’aria che dell’acqua sarà una grande opera assolutamente green e a impatto ambientale zero, non c’è nessun problema di impatto dei terremoti, delle maree, dei venti. Gli ingegneri sanno fare il loro mestiere». E poi: «Mi ribello quando qualche giornale, sia in Calabria sia in Sicilia sia a livello nazionale, scrive – ed è vergognoso solo a pensarlo – che il Ponte non si può fare perché ci sono la ‘ndrangheta e la mafia. Fesserie: la ‘ndrangheta e la mafia ci sono, ma non in Calabria e in Sicilia, ma in Italia, in Europa e nel mondo, e vanno debellate, vanno sterminate, vanno prosciugate. Il Ponte creerà occasioni di lavoro – si calcolano 100mila posti di lavoro nell’arco di 5 anni – e di sviluppo che sono il vero antidoto alla mafia. La mafia e la ‘ndrangheta prosperano laddove c’è disperazione, laddove non c’è speranza, laddove non c’è prospettiva, laddove non c’è lavoro. Quindi – ha ribadito il ministro delle Infrastrutture – ce la metterò tutta per andare avanti sui lotti della Statale 106 perché la Calabria non si merita di avere una strada conosciuta come la strada della morte, per andare avanti sull’autostrada A2, per portare ferrovie più veloci e più sicure anche sulla dorsale tirrenica e per arrivare velocemente da Reggio Calabria e Catanzaro a Roma, Milano o Berlino nell’arco non di qualche giorno ma di qualche ora. Ci saranno diversi avversari. Sicuramente i professionisti del no, no alla Tav, no alla Tap, no al Ponte, no alle autostrade, no agli aeroporti, no ai porti, no a Gioia Tauro, no all’Alta Velocità. Ecco: Matteo Salvini, la Lega e penso la comunità calabrese e siciliana e la stragrande maggioranza degli italiani sono per i sì, per lo sviluppo, per le opportunità di lavoro per i giovani, per aiutare le imprese calabresi a pagare di meno per la logistica e il trasporto e per dare una immagine di innovazione, di coraggio, di visionarietà, di bravura, che l’Italia ha».
Salvini ha poi riferito che «in queste ore sto lavorando al nuovo Codice degli appalti pubblici che porteremo in Consiglio dei ministri martedì, stiamo lavorando a un decreto acque per cercare di fronteggiare un siccità che fa danni, e al decreto Ponte. Ovviamente è un’opera delicata, ho visto che il primo atto normativo risale al 1971, non ero nato e c’era Aldo Moro ministro degli Esteri. Dopo 52 anni conto di definire gli ultimi dettagli entro i prossimi giorni e poi ripartire con la società, con i contratti, con gli aggiornamenti dei progetti, con l’obiettivo di arrivare all’apertura lavori entro l’estate 2024. E penso che per la Sicilia sia un’opera di giustizia sociale e per la Calabria sia una grande, enorme storica opportunità di creazione di lavoro, ricchezza, turismo e sviluppo. conto di completare l’operazione dell’unità di questo straordinario Paese anche grazie al ponte. c’è bisogno di voi, dei calabresi per i sì, che vogliono le Zes, che credono nello sviluppo del porto di Gioia Tauro e del retroporto – e ci stiamo lavorando con investitori privati – e credono nello sviluppo dell’aeroporto di Lamezia, che vogliono treni veloci tra Salerno e Reggio Calabria e strade sicuro sulla dorsale jonica, fatevi sentire, facciamoci sentire, altrimenti sui giornali ci sono solo quelli del “no, non serve, non si può, c’è la mafia. costa troppo e qui e là e su e giù”. Facciamo sentire la Calabria dei sì e l’Italia dei sì, perché a parità di condizioni non abbiamo nulla da invidiare a nessun paese al mondo». (c. a.)
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