COSENZA Diciassette anni, un sorriso appena pronunciato e negli occhi l’orrore di un viaggio estenuante durato un anno e 8 mesi. Sì, avete letto bene: un anno e 8 mesi. Alieu, 17enne del Gambia, vive insieme alla sua famiglia: la mamma lavora in casa mentre il padre è andato via in cerca di lavoro. Alieu è l’unico a poter offrire un sostegno concreto ai suoi cari e così, come il padre, decide che è meglio andar via per tentare di trovare un impiego lontano dall’Africa. Appena 16enne, il gambiano parte: destinazione Europa. A bordo, sul barcone pronto a salpare per un estenuante viaggio, una bottiglietta di acqua e tante speranze. Quando gli chiediamo cosa ha provato in quei giorni vissuti lontano da casa, Alieu risponde guardando il mediatore Mamajan Bah e sussurra qualche frase: «E’ stato un viaggio difficile, ho trovato la forza e il coraggio di continuare perché pensavo sempre a mia mamma». C’è stato un momento, però, in cui Alieu ha pensato di mollare. «Avevo paura e prima di imbarcarmi avevo pensato di tornare indietro. Ma dopo aver vissuto tanti mesi lontano da casa per raggiungere l’Europa ho pensato di continuare». Mancava poco, l’ultima traversata. Quella che avrebbe condotto Alieu in Calabria.
Il barcone stracolmo di migranti raggiunge le coste calabresi, Alieu è tra i “fortunati” profughi giunti sani e salvi sulla spiaggia. Tra Gennaio e Febbraio 2023 arriva a Mendicino al “Sai Msna” della Cooperativa Sociale Il Delfino. Che gestisce il centro nato su impulso e per volontà dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Palermo. Sostenuto e aiutato dagli operatori e dalle operatrici del centro, Alieu studia e frequenta i tanti corsi presenti nel ricco programma: il corso di Haccp, un laboratorio che produce marmellate, un altro per la realizzazione si saponi e poi attività sportive ed a breve – rassicurano le operatrici Martina Frangelli e Cettina Santangelo – partirà un corso dedicato alla lavorazione del caffè. Ovviamente Alieu e gli altri 8 ospiti del centro studiano, tutti i giorni, italiano. Prima di lui altri giovani provenienti da ogni parte dell’Africa sono riusciti a cogliere tutte le opportunità offerte, trovando impiegih a tempo determinato «soprattutto nella ristorazione».
Alieu confessa, in una breve intervista, che sente la mancanza del Gambia ma ammette di non voler tornare, almeno per ora. «Quando ripenso al viaggio compiuto per arrivare qui, la nostalgia lascia spazio alla paura». Come dargli torto, non ancora maggiorenne ha vissuto quasi due anni per strada dormendo in alloggi di fortuna, mangiando quel che riusciva a racimolare conservando il denaro per acquistare un viaggio a bordo di un barcone scassato. Alieu ci tiene però a commentare le drammatiche immagini giunte del naufragio di Steccato Cutro. «E’ triste vedere quelle donne e quei bambini morti, nessuno di noi pensa di morire quando decide di partire. Sogniamo, un giorno, di ritrovare la nostra famiglia e abbracciare i nostri cari». (f.benincasa@corrierecal.it)
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