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La vicenda

«Cospito deve restare al 41 bis». Il tribunale rigetta i domiciliari

I giudici di Sorveglianza non accolgono l’istanza del legale dell’anarchico in sciopero della fame: «Ricorreremo»

Pubblicato il: 27/03/2023 – 15:54
«Cospito deve restare al 41 bis». Il tribunale rigetta i domiciliari

MILANO Il tribunale di sorveglianza di Milano ha rigettato l’istanza della difesa di Alfredo Cospito e dunque l’anarchico resta al 41 bis nel reparto protetto del San Paolo di Milano.
Nel provvedimento i giudici di sorveglianza rigettano l’istanza «di differimento della pena nella forma della detezione domiciliare e quella di collocazione permanente nel reparto di medicina protetta dell’ospedale San Paolo di Milano». La richiesta di collocazione permanente era stata sollecitata dal Pg.

Le motivazioni

«Dagli atti risulta che la condizione clinica del detenuto è diretta conseguenza dello sciopero della fame che egli sta portando avanti fin dall’ottobre 2022», si legge nel provvedimento firmato da Giovanna Di Rosa, presidente della Sorveglianza, e dalla giudice Ornella Anedda. «Si tratta, come dallo stesso affermato sia tramite il suo difensore, di una forma di protesta non violenta consistente nel comportamento volontario di rifiuto dell’alimentazione (con assunzione però di acqua, sale, zucchero, integratori, di recente questi ultimi rifiutati) per protestare contro il regime del 41 bis».

Anche Sassari respinge

Anche per il Tribunale di sorveglianza di Sassari Alfredo Cospito deve restare al 41 bis nel reparto protetto del San Paolo di Milano. I giudici hanno respinto la richiesta di differimento pena in arresti domiciliari presentata per gravi motivi di salute dagli avvocati difensori, Maria Teresa Pintus e Flavio Rossi Albertini. I legali avevano indicato come residenza per gli eventuali arresti domiciliari la casa della sorella di Cospito, a Viterbo. La decisione dei giudici è stata notificata questa mattina al pool della difesa. 

Il legale: «Ricorreremo alla magistratura internazionale»

«L’esito era scontato, non confidavamo in alcun modo in questa iniziativa, rappresentava un passaggio obbligato per adire, anche sotto questo profilo, le giurisdizioni internazionali. Il caso Cospito è paradigmatico sotto molti profili dello stato di civiltà giuridica del nostro paese, chissà cosa ne direbbe Voltaire se fosse ancora vivo». Così l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, commenta le decisioni dei tribunali di Sorveglianza di Milano e Sassari che hanno respinto le istanze di differimento della pena per l’anarchico in sciopero della fame da oltre cinque mesi per protestare contro il 41 bis.

 

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