I progetti infiniti dello stadio “Marulla”, tra ristrutturazioni e ricostruzione

COSENZA Ormai è una prassi consolidata, a intervalli irregolari di tempo a Cosenza si torna a parlare di stadio “Marulla” da ristrutturare o da ricostruire. Un discorso vecchio quasi un decennio, lanciato più volte (specie a ridosso delle elezioni amministrative) dall’ex sindaco e ora senatore di Forza Italia Mario Occhiuto e dal suo erede mancato Francesco Caruso, quasi omonimo dell’attuale primo cittadino della città dei bruzi Franz Caruso. Negli ultimi giorni, probabilmente un po’ per abbattere la noia per la sosta del campionato di serie B e un po’ per effetto incondizionato della promozione in serie B del Catanzaro che ha portato il governatore calabrese (e cosentino) Roberto Occhiuto ad annunciare un finanziamento della Regione di tre milioni di euro per l’adeguamento e la riqualificazione dello stadio “Nicola Ceravolo” e delle aree adiacenti, a Cosenza è ritornato in auge, tra stampa sportiva e tifoseria, l’argomento degli argomenti. Il tutto è nato da una dichiarazione, rilasciata al Quotidiano del Sud, dall’assessore ai Lavori pubblici Damiano Covelli in cui è emersa l’impossibilità da parte dell’amministrazione comunale di reperire i fondi necessari per il completamento dei lavori (bloccati da mesi, con tanto di impalcatura a favore di telecamere) di rifacimento della tribuna B – inagibile – dello stadio cittadino. Un’esternazione, quella di Covelli, a cui la società silana ha replicato rivelando la precedente richiesta al comune, bocciata, di una concessione pluriennale dell’impianto sportivo cosentino. Lo stesso sindaco Franz Caruso, in una intervista al Quotidiano del Sud, ha spiegato poi il motivo di quel rifiuto: «Lo stadio “Marulla” va in concessione solo se c’è un progetto di ristrutturazione totale». Progetto che, evidentemente, il presidente del Cosenza calcio Eugenio Guarascio non ha mai presentato. Dunque, dopo tante parole e chiarimenti di parte e di circostanza, causati anche da un fisiologico rilassamento generale dell’ambiente silano per via dei recenti risultati, finalmente positivi, della squadra che spingono a pensare a una permanenza in serie B, la sensazione è che tutto ritornerà presto nel dimenticatoio. Almeno fino al prossimo risveglio della vicenda. Una vicenda, quella legata alla ristrutturazione o ricostruzione dello stadio di cui, come dicevamo, si discute più o meno animatamente da anni, almeno dal 2016, con tanto di slogan propagandistici conclusisi poi in enormi bolle di sapone. Addirittura, nel febbraio 2017 nella sede dell’Istituto per il Credito Sportivo di Roma, insieme al Commissario del Credito Sportivo Paolo D’Alessio, all’allora presidente della Lega Nazionale Professionisti B Andrea Abodi (oggi ministro dello Sport), all’assessore allo Sport Carmine Vizza e al presidente del Cosenza calcio Eugenio Guarascio, l’allora sindaco Mario Occhiuto aveva presentato un progetto di realizzazione del nuovo impianto cosentino che, nello studio di pre-fattibilità, avrebbe avuto un costo complessivo di 37 milioni di euro. Nel corso della campagna elettorale per le elezioni comunali del 2021, era toccato poi al candidato di centrodestra Francesco Caruso, sostenuto proprio da Occhiuto non più ricandidabile, di rilanciare il nuovo progetto stadio, «già affidato – scriveva sul suo profilo facebook Caruso – e inglobato nella Città dello Sport» a seguito di un concorso internazionale promosso proprio dal comune di Cosenza. Peccato, però, che l’aggiudicazione di quel progetto da parte di un folto gruppo di specialisti, non fosse mai stata verbalizzata dalla commissione esaminatrice per via della non disponibilità del finanziamento. In quella circostanza il presidente della commissione consiliare Sport di Palazzo dei Bruzi Gaetano Cairo aveva però assicurato che quel finanziamento sarebbe stato garantito dal presidente della Regione Roberto Occhiuto. Ma si era ancora in piena fase di campagna elettorale, alla cui conclusione e con la conseguente elezione di Franz Caruso del centrosinistra a sindaco della città, ogni discorso si è spento.