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Truffa ai fondi Ue ad Assisi, nei guai un calabrese: avrebbe raggirato due aziende

Sono tre gli indagati nell’inchiesta della Procura di Perugia. All’uomo sono stati sequestrati conti correnti e beni per 180mila euro

Pubblicato il: 27/03/2023 – 13:05
Truffa ai fondi Ue ad Assisi, nei guai un calabrese: avrebbe raggirato due aziende

PERUGIA Avrebbero garantito a due aziende di Assisi di riuscire a ottenere importanti finanziamenti dalla Commissione europea. Ma, intascati i soldi per la presunta consulenza, i contributi non sono mai arrivati. Il gip di Perugia, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo umbro, ha disposto il sequestro preventivo di oltre 180mila euro tra depositi nel conto corrente e beni riconducibili a uno dei tre presunti autori della truffa. Secondo le indagini della Guardia di finanza, l’uomo, residente in Calabria, insieme a un presunto complice marchigiano e uno di Bastia Umbra, in provincia di Perugia, avrebbe architettato il raggiro ai danni di due aziende dello stesso gruppo imprenditoriale.
Dopo aver contattato i rappresentanti delle due società operanti nel settore degli imballaggi in plastica, due degli indagati avrebbero proposto la possibilità di ottenere finanziamenti europei ingenti, grazie a un bando della Commissione europea, predisponendo e presentando la domanda tramite due società estere di consulenza, una con sede in Irlanda e una in Inghilterra, oltre alla garanzia fidejussoria.
A rafforzare la bontà dell’affare, sempre secondo l’accusa, falsa documentazione attestante delibere della Commissione europea, falsi certificati dell’accoglimento della domanda e altrettanto falsi attestati di accredito. Le aziende umbre, in più tranche, avevano pagato per la consulenza, con versamenti su conti correnti inglesi e lussemburghesi intestati alle due società estere. Di fronte a contributi che non arrivavano e giustificazioni ritenute non sufficienti, i titolari delle due aziende hanno sporto querela alla Guardia di finanza, dando origine all’indagine che ha portato ora al sequestro preventivo. I tre indagati sono accusati di truffa aggravata. (Agi)

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