BOVALINO Furto nell’Istituto Comprensivo “Mario La Cava” di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. Persone ancora non identificate si sono introdotte nell’edificio scolastico in piena notte per rubare oggetti di valore, e in particolare dei computer. «Quando si tocca la scuola lo sdegno va ben oltre», ha dichiarato in una nota il garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale. I carabinieri intanto stanno indagando per ricostruire quanto accaduto e quantificare con precisione l’entità del materiale sottratto, tra le cose rubate ci sarebbero anche dispositivi informatici che erano in uso a ragazzi con disabilità. Un episodio che sta suscitando particolare sdegno nella comunità bovalinese e che la dirigente scolastica Rosalba Zurzolo ha definito un «fatto gravissimo. È come se avessero violato la casa di tutti». «Rubare – ha dichiarato la garante per l’infanzia del Comune di Bovalino Francesca Racco – significa sempre togliere qualcosa a qualcuno, invadere lo spazio “intimo” dell’altro ed è per questo che il senso di amarezza che ne deriva è sempre molto alto». «La violazione di un luogo come la scuola lascia sgomenta tutta la comunità – spiega ai nostri microfoni il sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano – ed è una comunità, quella bovalinese, che vuole reagire in modo tale che simili atti non si verifichino più».
Nei prossimi giorni, spiega il primo cittadino, verrà convocato un consiglio comunale che si terrà nell’edificio scolastico luogo del furto. «Riteniamo – spiega Maesano – che la cosa sia di una gravità inaudita. Un luogo così simbolico, così importante, così rilevante per la crescita dei nostri ragazzi, non può essere violato e non può essere oggetto di azioni simili. I buoni esempi partono dalla scuola e proprio da lì ripartiremo».
Sul caso sono intervenuti movimenti e associazioni, che hanno espresso solidarietà alla comunità scolastica e condannato l’accaduto. «Non ci sono scusanti per chi ruba. Ma chi ruba ai più fragili è davvero indegno. Quello che è successo la scorsa notte nella scuola Media, – si legge in un post del movimento politico culturale “Agave” – è un atto vile in un luogo dove si crea cultura, bellezza e comunità. Rubare in una scuola è un atto particolarmente grave perché lede il diritto all’istruzione delle giovani generazioni».
«Questo grave e inaccettabile atto di inciviltà deve essere condannato con fermezza, senza alcuna esitazione, facendo seguire le azioni alle buone e giuste intenzioni. Bisogna attivarsi con altrettanta determinazione – è il messaggio del gruppo “SiAmo Bovalino” – per mettere in campo concrete e idonee misure di prevenzione, indispensabili per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, a partire da un funzionale impianto di videosorveglianza nei luoghi più sensibili. E’ inaccettabile che, a poco tempo di distanza dalla grave vicenda che ha interessato il Parco dei Diritti dei Bambini, venga ora colpita anche la nostra scuola, peraltro in pieno centro urbano».
«Non c’è azione più spregevole da parte di un adulto che rubare ad un bambino. Quello che è avvenuto ancora una volta ai danni di una scuola – si legge in una nota dell’associazione “5D” – è un gesto privo di ogni logica e avvilente, specie se pensiamo all’utilità degli strumenti per l’attività quotidiana di educazione e formazione dei nostri piccoli, soprattutto degli alunni più fragili, con disturbi dell’ apprendimento, che utilizzano attrezzature specifiche per l’attività didattica. Rubare nelle scuole è un atto vergognoso! Esprimiamo tutto il nostro sdegno e la nostra vicinanza soprattutto agli alunni, incolpevoli destinatari di questo gesto così meschino! Sicuramente andrà potenziato il servizio di videosorveglianza ma, messa da parte rabbia e indignazione, vogliamo renderci da subito parte attiva se la Scuola intenderà aprire un canale per dare la possibilità di contribuire ad acquistare con immediatezza gli strumenti informatici agli alunni che ne hanno maggiormente bisogno, perché i bambini hanno il diritto di poter continuare a vivere la scuola con serenità».
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