TORINO Il Comune di Nichelino (Torino) dovrà restituire un bene confiscato alla ‘ndrangheta. La “Casa dei Diritti”, nata nel 2019 dove c’era un ex centro estetico, espropriato nell’ambito dell’operazione Minotauro, dopo una sentenza della Corte di Appello di Milano che ha disposto la restituzione del bene «in luogo della possibilità per l’ente, di mantenere il possesso riconoscendo al proprietario il giusto indennizzo». Revisione che arriva dopo l’assoluzione dei due co-imputati al proprietario dell’immobile. Nonostante la Casa dei Diritti sia oramai attiva con diverse attività, l’amministrazione comunale ha già deciso che non acquisterà lo stabile. «Non ci sembra consono acquistare un bene che passa attraverso questo tipo di storia – spiega il sindaco Giampiero Tolardo – Siamo molto dispiaciuti perché questo episodio, il primo in Italia, potrebbe scoraggiare la richiesta da parte degli enti locali e delle associazioni di assumere la responsabilità dei beni confiscati e rischia di far cessare i servizi pubblici e le attività delle associazioni che non hanno più un luogo in cui operare».
«L’amministrazione e la Regione Piemonte hanno impiegato denaro nella ristrutturazione del luogo e intendiamo richiedere almeno il rimborso degli investimenti effettuati per la manutenzione del bene, al fine di poter reinvestire questi fondi nelle associazioni che ad oggi sono dentro la Casa dei Diritti e che, da domani, non lo saranno più», conclude Tolardo. (Ansa)
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