Ultimo aggiornamento alle 13:14
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

il ricordo

Quella volta che Giannì Minà difese l’arrivo dei medici cubani in Calabria

L’articolo nell’ottobre scorso: «Siamo talmente abituati allo sfascio di alcune zone del nostro Paese che non riusciamo più a “leggerlo”»

Pubblicato il: 28/03/2023 – 11:15
di Francesco Veltri
Quella volta che Giannì Minà difese l’arrivo dei medici cubani in Calabria

COSENZA Lo scorso mese di ottobre Gianni Minà, morto ieri all’età di 84 anni, era intervenuto sul caso dei medici cubani chiamati ad operare in Calabria dalla Regione. Il noto giornalista torinese, da sempre vicino a Cuba e a Fidel Castro, aveva deciso di dire la sua sulla vicenda dopo aver letto un articolo del collega del Corriere della Sera Massimo Gramellini che, a sua volta, aveva ripreso una lettera dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara. Quest’ultima, insieme ad altri suoi colleghi, si era detta contraria all’accordo quadro sottoscritto dalla Regione Calabria e da Cuba. In quella circostanza Ferrara aveva definito il rapporto di lavoro in questione «sfruttamento e una chiara violazione dei diritti umani».

I diritti umani e la Sanità calabrese al collasso

«La Sanità calabrese – aveva scritto Minà nel suo lungo articolo – da tempo è al collasso e con la pandemia in atto la situazione è peggiorata tanto da rendere questa fetta dell’Italia simile a un Paese del Terzo Mondo». «In Calabria – aveva proseguito in un altro passaggio del suo testo – l’emergenza, grave è sotto gli occhi di tutti, tranne probabilmente di quelli di chi pontifica da dietro una scrivania a chilometri di distanza dal fronte. E, naturalmente, non è di tipo infettivo ma di ben altra natura. Lo era, grave, già prima della pandemia; lo è oggi e lo sarà ancor di più domani se non si troveranno nel breve periodo soluzioni, anche solo temporanee, in attesa di quelle definitive. Abbiamo da anni un’emergenza organizzativa cui, pur avendo esperito come già detto ogni tentativo riconducibile tanto al Testo Unico del Pubblico Impiego quanto al Ccnl non si è mai riusciti a far fronte. E adesso siamo allo stremo». «Noi da sempre – scriveva Minà – siamo un popolo generoso e altruista: piuttosto che vedere alla violazione del diritto fondamentale alla salute dei calabresi, siamo attenti ai diritti umani dei medici e infermieri cubani. Sarà forse che siamo talmente abituati allo sfascio di alcune zone del nostro Paese che non riusciamo più a “leggerlo”? O forse perché c’è sempre stato un pregiudizio di fondo dove si preferisce pensare che “lo vogliono loro”, i calabresi, questa situazione, perché non arriveranno mai ad essere operosi ed efficienti come la popolazione del Nord? O semplicemente perché siamo abituati a leggere la realtà che ci circonda con un occhio “occidentale”, eurocentrico, piuttosto che tenere in debito conto le ragioni dell’altro o la sua diversa visione della vita?».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x