NOCERA TERINESE «Molti amici flaggellanti mi stanno contattando in ordine alla ordinanza di divieto del rito pubblicata sull’Albo Pretorio a firma dei Commissari. Impugnare l’ordinanza davanti al Tar, tuttavia, mi sembra ridicolo oltre che inutile e costosa e, sarebbe un pericoloso precedente con cui si subordina un atto di penitenza e di fede individuale al giudizio del Tar e implicitamente si riconosce all’autorità politica comunale una supremazia in materia con non ha». A scriverlo su Facebook è Fernanda Gigliotti, ex sindaca di Nocera Terinese in riferimento all’ordinanza emesse il 20 marzo 2023 dal comune nel catanzarese. «Ad ogni modo se anche il ricorso si presentasse domani, la decisione interverrebbe ben oltre la Settimana Santa e dubito che venga riconosciuta una sospensione cautelare dell’ordinanza». Cosa rischia chi infrange questa ordinanza? «L’articolo 650 del CP – dice Gigliotti – stabilisce che chi disobbedisce al divieto è punibile con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro». Poi il consiglio ai vattienti. «Non si facciano tirare la giacchetta da nessuno e per rispetto della loro persona e della storia del rito, cerchino di fare fronte comune, di parlarsi e di chiudersi, se necessario, in un doveroso e salutare silenzio stampa e social. Sarebbe utile al riguardo se i vattienti più anziani si facessero promotori di una loro esclusiva e privata riflessione e decidessero in autonomia cosa faranno e quando, auspicabilmente tutti insieme e non in ordine sparso».
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