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Codice degli appalti, Irto: criticità notevoli, a rischio qualità delle opere e sicurezza dei lavoratori

Il senatore del Pd esprime preoccupazione anche per le ripercussioni negative sui controlli contro le infiltrazioni mafiose

Pubblicato il: 30/03/2023 – 18:35
Codice degli appalti, Irto: criticità notevoli, a rischio qualità delle opere e sicurezza dei lavoratori

LAMEZIA TERME  “L’approvazione da parte del Cdm del nuovo Codice degli appalti presenta degli aspetti di criticità notevoli che potrebbero mettere in grave difficoltà il sistema dei controlli, la qualità delle opere e la sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli”. Lo dice il senatore del Pd Nicola Irto. “Oltre alle altre critiche già emerse in Commissione al Senato da cui è scaturito il nostro voto contrario alla riforma – spiega – desta profonda preoccupazione la conferma delle deroghe attuate durante l’emergenza pandemica e, dunque, l’innalzamento della soglia a partire dalla quale è obbligatoria la gara d’appalto, fissata in cinque milioni di euro. Secondo i dati forniti da Anac, nel 2021 le stazioni appaltanti hanno dato l’ok a 62.812 procedure per l’assegnazione di lavori pubblici di cui 61.731 con valore inferiore ai 5 milioni di euro, ovvero al di sotto della soglia di 5 milioni, pari al 98,7% dei lavori. La quasi totalità degli appalti potrà dunque essere assegnata direttamente o con procedura negoziata senza bando, dunque senza una gara pubblica alla quale tutti possano partecipare. Se già in precedenza il sistema dei controlli non riusciva ad evitare condizionamenti e infiltrazioni adesso, con le maglie più larghe, le conseguenze potrebbero essere imprevedibili soprattutto nei territori a più alta densità criminale, con i sindaci che, nuovamente, si troverebbero da soli a dover fronteggiare quella che potrebbe essere una vera e propria emergenza. Altro elemento che potrebbe avere un effetto esplosivo sul comparto è la modifica della disciplina del subappalto con l’introduzione del cosiddetto ‘subappalto a cascata’, che desta particolare preoccupazione fra gli stessi operatori”. “Non possiamo consentire – conclude Irto – che sull’altare di un presunto snellimento burocratico siano sacrificati la qualità delle opere, i controlli sugli affidamenti e la sicurezza dei cantieri con il rischio di far aumentare costi per i contenziosi e aprire spazi a corruzione e illegalità”.

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