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Figli di coppie gay, l’Ue condanna lo stop del governo Meloni

Approvato l’emendamento di Renew europe che invita l’Italia a revocare immediatamente la decisione

Pubblicato il: 30/03/2023 – 13:12
Figli di coppie gay, l’Ue condanna lo stop del governo Meloni

BRUXELLES L’Eurocamera ha approvato l’emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che «condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali». L’emendamento, presentato dal gruppo di Renew europe e supportato da Sinistra, Verdi e Socialisti, «invita il governo italiano a revocare immediatamente la decisione» sullo stop alle registrazioni delle adozioni delle coppie omogenitoriali. Il testo sottolinea come «questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli». Gli eurodeputati aggiungono inoltre che «tale azione costituisce una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989», ed esprimono preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia.

Cucchi: «Ora si approvi certificato filiazione»


«Dopo la condanna del Parlamento dell’Unione europea sulle istruzioni date dal governo italiano al Comune di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali, è necessario che il governo riveda la sua posizione sul certificato di filiazione e sulla trascrizione alle anagrafi comunali. Non si tratta di una contrapposizione ideologica, ma dei diritti delle bambine e dei bambini». Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, componente della commissione Politiche Ue.

Maiorino: «Da Parlamento Ue monito pesantissimo»


«Sulle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali dal Parlamento europeo ci arriva un monito pesantissimo: lo stop rappresenta una pesante discriminazione a carico dei bambini, di cui il governo si assume tutte le responsabilità. Ancora ieri la ministra Roccella, con grave sgarbo istituzionale, chiudeva le porte in faccia ai sindaci che hanno ripreso a trascrivere i figli di due donne che chiedevano un incontro, invocando strumentalmente la sentenza della Corte di cassazione. Cosa avrà da dire adesso che anche il Parlamento europeo ha messo nero su bianco le enormi preoccupazioni che questa decisione ha destato, invitando il governo a revocare immediatamente la sua decisione?». Così la vicepresidente del gruppo M5s al Senato, coordinatrice del comitato politiche di genere e diritti civili del Movimento 5 stelle.

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