Nessuno vuole sbilanciarsi sul se e quando il Papa uscirà dall’appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli dove è ricoverato da ieri per una infezione alle vie respiratorie. Dallo staff medico si apprende un cauto ottimismo, si rassicura quindi sulla reale forma fisica del Pontefice che davanti a sè ha i giorni più cruciali dell’anno, quelli segnati dai riti pasquali in cui la Chiesa celebra la morte e la Resurrezione di Cristo. Un vero tour de force, a livello liturgico, che di fatto inizia già domenica prossima con la messa delle Palme che a sua volta dà l’avvio alla Settimana santa coronata dal triduo pasquale con gli appuntamenti clou della messa in “coena domini” il giovedì, la Via Crucis del Venerdì santo, quindi la veglia pasquale il sabato e la messa della domenica di Pasqua il giorno successivo. Uno sforzo fisico per chiunque, a maggior ragione per Francesco, già colpito dalla gonartrosi e ora da una brutta bronchite. Seppure dovesse essere dimesso sabato, ipotesi comunque improbabile, sarebbe quasi scontato il riposo assoluto a Santa Marta. Per questo il Vaticano ha già predisposto un piano per la celebrazione in assenza del Pontefice. Tutto è stato definito da monsignor Leonardo Sapienza, capo dei cerimonieri, secondo in realtà uno schema piuttosto collaudato. Per celebrare la domenica delle Palme in San Pietro è stato precettato il vice decano del Collegio cardinalizio, il cardinale argentino Leonardo Sandri. Già pronto lo scenario anche per la celebrazione della Pasqua che dovrebbe vedere entrare in campo, invece, il decano stesso, il cardinale Giovan Battista Re. Proprio Re l’anno scorso aveva celebrato la Veglia pasquale con il Papa assiso nella basilica a presiedere, limitato dai forti dolori al ginocchio. Certo, una Pasqua senza Papa sarebbe piuttosto inedita per la Chiesa cattolica e Francesco rischia di saltare anche uno dei momenti dell’anno a lui più cari, la messa in Coena domini con il rito della Lavanda dei Piedi che, primo Papa a fare una cosa del genere, ha voluto sempre celebrare all’esterno del Vaticano, in luoghi fortemente simbolici come carceri minorili o centri per migranti. Quest’anno, secondo indiscrezioni, il rito si sarebbe dovuto tenere nel carcere romano di Regina Coeli, con i detenuti. Ora l’agenda del Papa è messa completamente a soqquadro e c’è chi pensa anche alla soluzione straordinaria del balconcino dell’ospedale Gemelli. Proprio da lì si affacciò per l’Angelus dell’11 luglio 2021, apparendo di nuovo in pubblico dopo dieci giorni di degenza in seguito all’operazione al colon.
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