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Pnrr, Occhiuto: «In Calabria 107 progetti già chiusi, ma scontiamo il deficit amministrativo»

Il governatore: «Non è un’eresia rimodulare gli interventi, ma i soldi del Sud devono restare al Sud»

Pubblicato il: 31/03/2023 – 11:22
Pnrr, Occhiuto: «In Calabria 107 progetti già chiusi, ma scontiamo il deficit amministrativo»

CATANZARO «Dall’interlocuzione con il governo capisco che il presidente Meloni e tutti i ministri, Fitto in testa, stanno facendo il massimo per accelerare sul Pnrr. Da due anni si parla di questi 191 miliardi di euro che arriveranno entro il 2026 nel nostro Paese, ma è stato fatto davvero poco per costruire il software di riforme necessario per spendere presto e bene questi soldi. Però al momento, anche secondo l’Ue, i progressi dell’Italia sono stati positivi. Quindi restiamo ottimisti e lavoriamo per raggiungere gli obiettivi prefissati». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista ad “Avvenire”. «L’Italia – prosegue Occhiuto – ha storicamente delle difficoltà nell’utilizzo dei fondi Ue, raramente riusciamo a spendere più del 50% dei soldi che ci arrivano da Bruxelles. Con il Pnrr, dunque, dobbiamo assolutamente fare un salto di qualità. Non giudico un’eresia la possibilità di spostare finanziamenti da un progetto ad un altro: meglio finire bene e per tempo una cosa, piuttosto che avere due opere incompiute. Diverso, invece, sarebbe cambiare il territorio di destinazione. A mio avviso i soldi stanziati per la Calabria, ad esempio, devono restare in Calabria, così come quelli assegnati ad ogni Regione». Per Occhiuto «le Regioni come enti sono state coinvolte pochissimo sia nella fase di costruzione del Pnrr che in quella successiva della messa a terra dei progetti. Sono i Comuni le amministrazioni maggiormente interessate dal piano. In Calabria al momento sono arrivati 3,8 miliardi per un totale di 5.798 progetti sul territorio: di questi 107 sono già chiusi e 5.691 al momento attivi. Non siamo messi male, ma –  sottolinea il presidente della Regione – scontiamo le difficoltà di deficit amministrativo che hanno diverse Regioni del Mezzogiorno. Servirebbe un immediato supporto da parte dello Stato, magari con il coinvolgimento attivo dell’Agenzia per la Coesione, che potrebbe accompagnare per mano gli enti in difficoltà. Servono soprattutto esperti nella gestione dei fondi comunitari, e servono subito».  A parere di Occhiuto infine «le guerre di campanile in questo momento sono l’ultima cosa della quale abbiamo bisogno. L’Italia ha ottenuto oltre 191 miliardi di euro dall’Europa proprio perché è stata riconosciuta anche da Bruxelles una certa fragilità del nostro Sud. Ma i problemi vanno risolti, non acuiti. Se il Mezzogiorno è in difficoltà occorre lavorare per supportarlo: le risorse stanziate per il Sud devono restare al Sud. Il Nord porti avanti i suoi progetti e si metta in testa che il Paese deve correre insieme e unito: con un’Italia a due velocità perdiamo tutti».

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