COSENZA Il gup del Tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha dichiarato il «non doversi procedere» nei confronti di Marco Genzano e Ada Genzano, «poiché l’azione non deve essere proseguita per sopravvenuto difetto di querela». I due imputati «in concorso tra loro» avrebbero tratto profitto dalla manomissione di un misuratore Enel, nel comune di Roggiano Gravina, che permetteva il prelievo di energia senza che venisse misurata. I due erano stati condannati alla multa di 5.725 euro.
Con la riforma Cartabia, il reato di furto aggravato (di energia elettrica) dal 30 dicembre 2022 non è più procedibile d’ufficio bensì attraverso una querela di parte. Nella giornata di ieri, sono scaduti i 90 giorni consentiti dalla legge per la presentazione della querela e la compagnia Enel non ha provveduto a depositarla. L’avvocato Andrea Caruso, dello studio legale Esbardo & partners, ha sollevato la questione e il gup Pingitore ha accolto in toto il contenuto della tesi difensiva del legale. Quella emessa oggi è una delle delle prime sentenze in Italia dopo le novità introdotte – sul reato specifico addebitato agli imputati – dalla Riforma Cartabia. (f.b.)
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