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Minaccia e calunnia, Minenna sotto inchiesta a Roma: rischia il processo

“Il Domani” parla di un avviso di conclusione indagini per l’attuale assessore regionale in Calabria per fatti risalenti a quando dirigeva l’Agenzia delle Dogane

Pubblicato il: 05/04/2023 – 10:59
Minaccia e calunnia, Minenna sotto inchiesta a Roma: rischia il processo

Marcello Minenna, già direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli in quota M5s, e oggi assessore all’Ambiente e alle Partecipate nella giunta di centrodestra in Calabria, è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Roma. Lo riferisce “Il Domani”. Minenna – scrive il quotidiano diretto da Stefano Feltri – è indagato per minaccia e per calunnia per fatti legati al suo ruolo all’Agenzia delle Dogane, perché secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe minacciato  un dipendente. Miguel Martina, per fargli rivelare notizie coperte da segreto istruttorio e atti coperti da indagine.  Martina – specifica “Il Domani” – aveva fatto diversi accessi nella banca dati perché stava indagando – dopo aver ricevuto una delega dall’autorità giudiziaria di Piazzale Clodio – sull’approvvigionamento di mascherine forse non regolari da parte della Protezione civile (vicenda sulla quale l’autorità giudiziaria sta svolgendo ulteriori ed accurate indagini). Secondo quanto ricostruisce “iIl Domani”  Quando Minenna è stato informato di quest’attività, avrebbe avviato una guerra contro Martina. In quei mesi del 2020, ipotizza il l’accusa, cercava di «costringerlo a compiere atti contra ius, cioè a rivelargli indebitamente notizie coperte dal segreto istruttorio, con particolare riguardo sia alle indagini che il Martina stava conducendo (…) sia ai soggetti dipendenti di quest’ultima (agenzia, ndr) coinvolti nelle predette indagini», si legge nell’atto. Sempre secondo quanto riporta “Il Domani” Minenna, pur di raggiungere il suo obiettivo, a seguito del diniego di Martina di dare informazioni segrete, si sarebbe rivolto ad altri dipendenti che però si sarebbero rifiutati di esaudire le sue richieste.  Minenna tuttavia – aggiunge il quotidiano –  non avrebbe desistito ottenendo il ritiro delle password di accesso dalla direzione generale e trasferendo poi Martina, senza alcuna apparente giustificazione, all’ufficio giochi dell’agenzia fiscale.

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