RENDE «I consiglieri di minoranza Franco Beltrano, Luciano Bonanno, Andrea Cuzzocrea, Massimiliano De Rose, Enrico Monaco, Michele Morrone, Sandro Principe, Annarita Pulicani, Luigi Superbo, Mimmo Talarico, non hanno partecipato ai lavori del consiglio comunale odierno». Lo comunicano in una nota i consiglieri comunali di Rende.
«Abbiamo inteso rimarcare il nostro profondo distacco – scrivono – rispetto al Presidente del Consiglio, al Sindaco e alla Giunta, per l’ennesimo atto di disprezzo nei confronti del Consiglio comunale e dell’intera città. Ci saremmo aspettati, infatti, che l’ordine del giorno del Consiglio odierno, convocato nel pieno di una drammatica crisi istituzionale, prevedesse un momento pubblico di informazione e di confronto rispetto alla difficile fase della vita della nostra comunità».
«Il sindaco, invece, fa’ finta di nulla e continua a ballare sul Titanic – aggiungono – nel mentre la lunga sequela di fatti che riguardano la nostra amministrazione occupa da mesi tutti i media locali e regionali, con evidenti danni d’immagine per la città. I consiglieri di minoranza, consapevoli della gravità di una crisi senza precedenti, che non trova riscontro, per la sua gravità in nessuna realtà municipale d’Italia, hanno in più occasioni rivolto l’invito agli altri colleghi di valutare le dimissioni del Consiglio».
«Gli stessi consiglieri di minoranza – sostengono – hanno firmato le proprie dimissioni, finanche dinanzi a un Notaio, in attesa che anche nei consiglieri di maggioranza maturasse la consapevolezza che tenere in vita il Consiglio comunale avrebbe, come poi è avvenuto, aggravato la situazione. Successivamente, l’assoluta mancanza di sensibilità politica e istituzionale del Presidente del Consiglio, ha perfino impedito che il Civico consesso, su proposta dei consiglieri di minoranza, potesse liberamente discutere della crisi venutasi a creare».
«In queste ultime settimane – affermano ancora i consiglieri di minoranza – la città ha assistito attonita a scene surreali, come l’avvicendamento in sole ventiquattro ore di ben tre sindaci, secondo riti e procedure a dir poco discutibili. Sullo sfondo una città sofferente in tutti settori. Il livello di fiducia dei cittadini nei confronti della vita pubblica è pari allo zero. E ciò nel momento in cui la nostra comunità, nelle sue varie articolazioni, dovrebbe dare il meglio di sè, in considerazione degli ingenti finanziamenti del PNRR, di provenienza europea, utilizzati senza alcun disegno strategico e di qualità».
«Dopo mesi di crisi e di alternanza alla guida della città – aggiungono – le cose sono sensibilmente peggiorate. Tenere in vita questo simulacro di governo non fa che trascinare la città in una crisi definitiva e senza ritorno. Sorge spontaneo il sospetto che il Sindaco voglia tenere artificialmente in vita questa amministrazione, allo scopo di approvare un PSC inadeguato e non conforme ai principi della programmazione, dello sviluppo sostenibile ed equilibrato dei territori cittadino e dell’area urbana».
«Noi – concludono i consiglieri rendesi – ribadiamo, nell’interesse di Rende e di tutte le realtà ad essa connesse, la proposta di porre fine a questa triste agonia politico-istituzionale. Un’analoga consapevolezza dei consiglieri di maggioranza, potrebbe forse evitare alla città, in tutte le sue espressioni, professionali, imprenditoriali, accademiche, associative, un epilogo peggiore, destinato a produrre danni ingenti e duratori. Per parte nostra auguriamo alla città ogni bene, ma nel contempo siamo convinti che questa è, forse, l’ultima occasione offerta a tutti i consiglieri comunali, per tutelare il patrimonio morale e materiale della città».
x
x