LAMEZIA TERME Stavolta iniziamo dalla fine: è un mister De Luca del Lamezia furente e stizzito quello che attacca subito in sala stampa: “In due mesi che sono qui sto facendo la guerra con le buone e con le cattive, però non si può non avere la personalità e la cattiveria di giocarsi una partita che poi si può anche perdere però non mi piace così. Perché non è che devo salvare la mia figura o di qualcun altro, però non si può fare una partita del genere, una gara in cui noi dovevamo soltanto vincere. Non mi interessano le occasioni, non mi interessa niente. Invece non abbiamo vinto facendo una brutta figura e ripeto in due mesi che sto qua non dormo neanche la notte, quindi non posso vedere uno schifo del genere nel campo”. Caspita! Basterebbe questa dichiarazione di mister De Luca per spiegare come la squadra del patron Saladini e del presidente Amendola, oggi abbia perso anche la faccia (non) disputando una gara svogliata, quasi da vigilia delle vacanze ed invece compreso oggi mancano ancora 5 gare, con intatte la possibilità di agganciare quanto meno l’unico obiettivo rimato, ovvero i play off. Abdicato quasi subito nella lotta per il vertice, quindi letteralmente gettata al macero la semifinale di Coppa Italia perdendo col Pineto, al Lamezia resta(va) appunto più che il quinto posto soprattutto conservare la dignità. Invece oggi al cospetto di poco più di un centinaio di spettatori, Maimone (pure espulso) e compagni devono cospargersi il capo di cenere, tirare fuori gli attributi e ricambiare la prestazione al proprio datore di lavoro che li paga lautamente e puntualmente. Perdere la decima partita stagionale e addirittura la sesta al D’Ippolito, addirittura con la Mariglianese fanalino di coda quasi retrocessa, e beh conferma il calo verticale subìto dai lametini, ‘capaci’ di vincere dall’arrivo di De Luca soltanto una gara (il lontano 5 febbraio) in ben 10 gare giocate, esclusa la Coppa Italia. Eravamo dubbiosi sull’esonero di Novelli e, a distanza di tre mesi, i risultati ci hanno dato – ahinoi – ragione. Poche attenuanti per De Luca (il cui curriculum con svariati esoneri parlava già da sé): passi per l’indisponibilità di vari giocatori in periodi diversi, ma alla fine sono i numeri quelli che inchiodano il tecnico pugliesi, e sono a dir poco impietosi. Solo la miseria di sei punti sui trenta disponibili appunto nelle dieci gare gestione-De Luca. Non ci eravamo sbagliati… Novelli aveva intuito la ‘smobilitazione’ del patron Saladini – anche se filtrano voci contrarie e che sia stato invece il tecnico a non battere ciglio ad esempio per la partenza di Ferreira (a proposito anche oggi in gol col Nardò, e sono 8 dal suo arrivo in Puglia!) ed aveva legittimamente battuto i pugni sul tavolo. La società non ha gradito, confermando di essere poco avvezza alle cose di calcio, gli ha dato il benservito chiamando appunto De Luca che – sempre risultati alla mano – si è dimostrato inadeguato a guidare la squadra. Ritornando all’intervista di fine gara, dopo l’anzidetta prima dichiarazione di mister De Luca, anche tra i colleghi presenti c’è stato più di un attimo di pausa e smarrimento, sorpresi dal duro (e legittimo) attacco alla squadra da parte del tecnico pugliese, tanto che chiediamo se pensa alle dimissioni chiamando così alla responsabilità proprio i calciatori; il tecnico ribatte: “Io mi devo dimettere per il lavoro che sto facendo? Sarei stupido perché significherebbe che ho sbagliato qualcosa. Più di lavorare io cosa devo fare? Se poi la società ritiene che il lavoro non è corretto io ho anche il coraggio di dimettermi, ma non penso che la colpa di tutto questo sia solo del mister. Qui si tratta di andare in campo e lottare su tutti i palloni, il mio non è un attaccare la squadra ma io non posso giustificare una prestazione del genere. Finora l’ho fatto quando c’era qualcosa da giustificare però adesso non posso vedere una partita del genere. Io voglio vedere di più dal punto di vista caratteriale: se non c’è più voglia e qualcuno pensa che non ci sono più obiettivi allora prenderò le mie decisioni, ma io non mollo niente perché io il mio lavoro lo sto facendo. Non dobbiamo abbatterci alla prima difficoltà, nella vita bisogna lottare e non arrendersi”.
Dunque al D’Ippolito, già da tempo terra di conquista, vince anche il fanalino di coda Mariglianese con un gol del bravo Schena a fine primo tempo (36’), abile di testa un cross di Ciaravolo dalla sinistra. Senza Emmanouil e Cunzi (lui per la seconda gara di fila) acciaccati, De Luca cambia ancora maldestramente formazione alternando ancora una volta Borgia con Morana, che sprecherà incredibilmente tutto solo l’occasionissima prima del vantaggio ospite. E ripresenta nuovamente la coppia centrale Silvestri-Cadili (che rientra dalla squalifica). E’ proprio il Lamezia a rendersi minaccioso, seppur con tiri fuori dallo specchio, prima con Addessi e poi con Terranova. Risposta ospite con l’ottimo Petruccelli, sinistro alto. Quindi eccoci alla tripla occasione lametina: prima è Addessi, che non è più quello di inizio campionato, e dopo essersi preparato al tiro, conclude alto. Quindi prima Terranova, favorito dalle retrovie che trova la risposta in uscita di Cappa e poi, come anzidetto, un rimpallo in area favorisce Morana (35’) che da un metro dalla porta non trova la palla col sinistro. Incredibile! Inspiegabile! Non a caso l’under mancino nell’intervallo resterà negli spogliatoi, al suo posto l’evanescente Monteleone. Quindi Schena, come detto finalizza un bel cross di Ciaravolo segnando quello che sarà il gol-partita, ed il tempo si chiude con un tentativo del fumoso Terranova che non trova Addessi.
Nella ripresa brivido iniziale di Montelone degli ospiti di testa a lato, quindi Miliziano servito da Addessi in area allunga il passo e a contatto con Ciaravolo si lascia ingenuamente cadere. Quindi ci prova Silvestri di testa, di poco a lato su angolo di Terranova ed eccoci ad altre tre occasionissime per il Lamezia, in cui anche la dea bendata ci mette lo zampino. Cross di Terranova da sinistra, testa di Addessi (28’) che scavalca Cappa e sulla linea salva Fiorillo, con l’abulico Alma che invece di fiondarsi su quel pallone resta solo a guardare! Poi prima un tiro di poco alto di Massaro per gli ospiti e l’espulsione di capitan Maimone che, subito dopo la sostituzione, per il nervosismo tira un pugno alla panchina, sicuramente non un bell’esempio da capitano. Ed eccoci alle altre due occasioni del Lamezia: al 46’ colpo di testa di Terranova che Cappa salva sulla linea (proteste lametine perché la palla avrebbe oltrepassato la linea), poi da due passi Addessi conclude alto ma a quel punto viene segnalato il fuorigioco. E dulcis in fundo, sinistro poco dentro l’area di Addessi e traversa piena. Insomma una vigilia di Pasqua da dimenticare per il Lamezia che in queste ultime 4 gare deve riabilitarsi, ma riteniamo necessario l’intervento del patron Saladini, sempre che gli interessi ancora dell’Fc Lamezia Terme. Una squadra che sembra allo sbando, demotivata, appagata e senza stimoli. Inaccettabile! Sempre ed almeno per un discorso di decoro e dignità!
TABELLINO –Fc Lamezia Terme- Mariglianese 0-1
FC LAMEZIA TERME (4-2-3-1): Mataloni; Miliziano (39’st Kanoute), Silvestri, Cadili, De Luca U. (26’st Niakate); Maimone (36’st Vasilj), Cristiani (26’st Borgia), Morana (1’st Monteleone G.); Addessi, Terranova, Alma. A disp.: Martino, Zulj, Nemia, Graziano. All. De Luca C.
MARIGLIANESE (4-3-3): Cappa; Massaro, Piscopo, Monteleone M., Ciaravolo; Garritano, Petruccelli (41’st Giordano), Maydana; Ferraro (20’st Fiorillo, Schena (43’st Caciottolo), Oliva. A disp.: Lesta, Barisone, Carbisiero, Saportio, Bacio Terracino, Esposito. All. Polverino
ARBITRO: Testai da Catania (Varisano-Quattrotto)
MARCATORE: 37’pt Schena
NOTE: pomeriggio soleggiato. Spettatori un centinaio. Al 36’st espulso Maimone (L) dalla panchina. Ammoniti Ferraro, Silvestri, Maydana, Alma, Vasilj. Angoli 2-2. Recupero: 0’pt-4’st.
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