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Dall’incognita Berlusconi alle scelte dei leader nazionali: la “dipendenza” della politica calabrese da Roma

Fi e centrodestra “condizionati” dallo stato di salute del Cav. Nel Pd si valuta il post Schlein. M5S attende Conte. Azione si guarda intorno

Pubblicato il: 08/04/2023 – 14:09
Dall’incognita Berlusconi alle scelte dei leader nazionali: la “dipendenza” della politica calabrese da Roma

LAMEZIA TERME C’è un dato di fondo che ha sempre caratterizzato la politica calabrese e che però in questi ultimi giorni si sta particolarmente rivelando in tutta la sua pienezza: la “dipendenza” dal centro, dalle dinamiche e dagli eventi nazionali. Al momento in Calabria la situazione, per quanto riguarda  partiti e schieramenti, è quella di un complessivo, e in alcuni casi, faticoso assestamento degli equilibri dopo le elezioni politiche, che hanno anche ridisegnato la “geografia” di alcune istituzioni, e dopo alcune vicende partitiche, una assestamento propedeutico a una fase di transizione verso i primi appuntamenti elettorali, nel 2024, e, a livello regionale, il classico “tagliando” di metà legislatura. Movimenti sotto traccia e scenari, soprattutto nel campo del centrodestra che in Calabria è di governo con la leadership di Roberto Occhiuto alla Regione.

Il campo del centrodestra

Scenari, soprattutto. Quelli che già sembrano agitare Forza Italia e lo schieramento che governa a Roma come a Catanzaro. Perché è inevitabile che il tema delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi avrà riflessi politici molto seri, che a cascata si ripercuoteranno anche sui territori. Da fonti nazionali si fa intendere che per quanto riguarda Forza Italia non ci sono in vista scossoni e che la leadership non è in discussione, ma – è la “realpolitik” – il quadro in realtà è molto fluido. Per quanto riguarda la Calabria, che per Forza Italia – va ricordato – è uno “zoccolo duro”, le decisioni assunte dal leader Berlusconi prima del suo ricovero al San Raffaele hanno lambito anche la regione, con la promozione” del deputato Franco Cannizzaro a vicecapogruppo alla Camera, ma non ci sono sconvolgimenti di sorta, anche per il ruolo “equilibratore” di Occhiuto, la cui statura nazionale ha un notevole peso nella tenuta degli assetti. Ovviamente tutta l’attenzione è rivolta alle evoluzioni dello stato di salute di Berlusconi, che rendono la prospettiva politica oggettivamente una incognita. Una incognita che comunque coinvolge non solo Forza Italia ma tutto il centrodestra, che potrebbe essere “terremotato” da una nuova fase in casa azzurra, con prevedibili riverberi anche nelle regioni. In Calabria comunque al momento la coalizione, a parte fisiologiche smagliature, sembra ancora granitica e inscalfibile, anche se non mancano le fibrillazioni. Fratelli d’Italia, che pure nelle scorse settimane aveva alzato la voce lamentando l’eccessiva predominanza di Forza Italia, sembra ora attestata su una posizione di nuovo perfettamente allineata al resto della coalizione, e al suo interno non vive tensioni particolari. Più frastagliata, al solito, la Lega, dove regna una compattezza solo apparente, perché sotto traccia a contendersi il campo restano le diverse aree del Carroccio calabro (da una parte il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha molto consolidato il rapporto con Salvini Calderoli, da un’altra parte l’asse Domenico Furgiuele-Giacomo Saccomanno, da un’altra ancora la senatrice Tilde Minasi).

Il campo del Pd

Così come fluida resta la situazione nel Pd, partito sempre sul filo. I dem calabresi, che al congresso hanno dato la maggioranza dei consensi a Stefano Bonaccini, comunque hanno avviato da alcune settimane una marcia di progressivo riallineamento alla leadership della neo segretaria Elly Schlein, seguendo peraltro l’indicazione dello stesso Bonaccini, e in questo percorso va inquadrata la proposta di dare a Nicola Irto, “alfiere” dell’area del governatore emiliano alle primarie, il ruolo di coordinatore dei segretari regionali. Insomma, un percorso unitario nel solco stracciato da Roma. Ma secondo gli attenti osservatori delle cose dem, si tratterà di vedere come a cascata la composizione della segreteria nazionale si configurerà in sede territoriale: per questo le fibrillazioni, nel Pd, sono sempre dietro l’angolo.

Il Movimento 5 Stelle

E dalle dinamiche nazionali dipende anche il Movimento 5 Stelle in Calabria. Soprattutto, dipende dalle decisioni del leader Giuseppe Conte. In casa pentastellata resta ancora aperto il dossier sul coordinatore regionale – la Calabria è l’unica regione a non averlo ancora, e da più mesi ormai, dopo le dimissioni di Massimo Misiti: un mese fa Conte è sceso a Lamezia Terme per l’assemblea regionale M5S e per raccogliere gli input del territorio, ma ancora la pratica, evidentemente, non è stata completata. Restano in pole position – riferiscono fonti pentastellate – la vicecapogruppo alla Camera Vittoria Baldino, la deputata Anna laura Orrico e l’europarlamentare Laura Ferrara – ma intanto Conte ancora non ha deciso. Potrebbe farlo a breve ma anche no.

Azione e terzo Polo

Insomma, un campo aperto, come quello del terzo polo. Azione di Carlo Calenda ha “marcato” il territorio in Calabria ufficializzando le adesioni dei consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, “battezzati” dalla presidente Mara Carfagna, e commissariando il partito regionale (con il senatore di origini locresi Marco Lombardo), confermando di fatto sul piano politico la visione molto pragmatica che in Calabria vede Azione alleata del centrodestra di Occhiuto mentre a Roma opposizione al centrodestra di Giorgia Meloni. La perfetta politica di centro. Azione resta comunque un polo di attrazione e guarda soprattutto a quello che succederà in casa Forza Italia, perché la vicenda Berlusconi può aprire scenari imprevisti e imprevedibili, ma anche in casa Pd, perché la segreteria Schlein può spaventare l’ala moderata dei dem. (a. cant.)

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