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I sindaci del Basso Tirreno cosentino uniti: «Giù le mani dal presidio ospedaliero di Paola»

Gli amministratori di 10 Comuni ribadiscono la necessità di attuare il Dca che prevede l’emergenza ed urgenza nella struttura sanitaria

Pubblicato il: 08/04/2023 – 12:45
I sindaci del Basso Tirreno cosentino uniti: «Giù le mani dal presidio ospedaliero di Paola»

PAOLA «Va attuato il Dca 64 del 2016, che prevede l’emergenza ed urgenza presso il presidio ospedaliero di Paola». È quanto chiedono diversi Comuni del basso Tirreno cosentino in un documento unitario stilato al termine di una riunione alla quale hanno partecipato per il comune di Paola il sindaco Giovanni Politano, l’assessore con delega alla Sanità Antonio Logatto e Barbara Sciammarella, membro della giunta, il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino, il sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso, il sindaco di Fuscaldo Giacomo Middea, il sindaco di San Pietro in Amantea Gioacchino Lorelli, l’assessore del Comune di Lago Antonella Mazzotta,  l’assessore del Comune di Falconara Carmelo De Virgilis (altri comuni come Aiello e Cleto, Longobardi, hanno delegato i presenti alla riunione). «Al termine del proficuo incontro – si legge in una nota – è emersa unità di intenti e condivisione di idee. I sindaci hanno stilato un documento “Comune” per ribadire ancora una volta l’attuazione del Dca  64 del 2016, che prevede l’emergenza ed urgenza presso il Presidio ospedaliero di Paola». Nel documento – riporta ancora la nota – «i sindaci dei Comuni del Basso Tirreno Cosentino, comprendenti i comuni di Fuscaldo, Paola, San Lucido, Falconara Albanese, Longobardi, Amantea, Lago, San Pietro in Amantea, Cleto, Aiello Calabro, esprimono forte preoccupazione per la ventilata ipotesi di soppressione di quanto stabilito nel Dca64 del 2016; preoccupazione per lo spostamento dei reparti di emergenza-urgenza dall’Ospedale Di Paola a quello di Cetraro; preoccupazione per il venir meno su un territorio così ampio che ha una popolazione di oltre sessantamila abitanti delle condizioni minime di assistenza ed erogazione di servizi sanitari nella definita golden hour di trattamento. All’unanimità auspicano che vengano abbandonate tutte le procedure dirette ad attuare il trasferimento dei servizi; vengano assicurate tutte le attività che esitino nell’offerta della best option di trattamento, macine nella conclamata urgenza, venga assicurato all’H di Paola opportunamente intitolato al Santo Patrono della Città e della Regione Calabria il ruolo centrale che la storia sanitaria di zona gli riconosce; a fianco alla chirurgia generale, venga prevista al San Francesco, una chirurgia oncologica stante la compresenza di una Uoc di Oncologia Medica di comprovata eccellenza a livello regionale e nazionale. Auspichiamo infine nell’ottica di una leale collaborazione istituzionale un chiarimento definitivo da parte del presidente della Regione Calabria».

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