Giuseppina Pesce, collaboratrice di giustizia che ha diffidato Disney+ dopo l’uscita di “The Good Mothers”, acclamata serie tv che racconta la ribellione di tre donne contro la ‘ndrangheta, non è l’unica a sentirsi offesa dalla narrazione delle prime puntate apparse online. Come lei, Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta che in “The Good Mothers” ha il volto di Micaela Ramazzotti. Nei giorni scorsi – racconta il Corriere della Sera – ha dato mandato al suo legale facendo partire una denuncia per diffamazione aggravata. Questo dopo essersi vista rappresentata a una festa attorniata da mafiosi: «C’è un tentativo di screditarmi. Da anni sono impegnata a dare testimonianza, raccontando la storia di mia sorella Lea. Non so dove siano state prese queste notizie, smentite dagli atti processuali. È l’ennesimo attacco alla nostra famiglia».
Nei giorni scorsi Giuseppina Pesce, attraverso la propria legale Michela Scafetta, ha preso le distanze dal racconto esposto nella serie tv premiata alla Berlinale. L’avvocata della collaboratrice di giustizia ha evidenziato che «la signora Pesce si dissocia dalla narrazione della vicenda, in particolar modo per quel che attiene al contenuto dei primi 3 episodi, ove viene riprodotto un personaggio che nulla ha a che vedere con la storia reale della protagonista e con il suo vissuto all’interno della sua famiglia di origine. Peraltro, il padre della signora Pesce viene descritto come un orco e ciò non corrisponde al vero, essendo lo stesso stato sempre amorevole con la figlia e figura di riferimento per la stessa».
x
x