GIOIA TAURO «In seguito alla manifestazione organizzata il 31 marzo dal comune di Gioia Tauro e dall’associazione Libera per protestare contro le minacce e le intimidazioni messe in atto dalle cosche mafiose nel territorio della piana», la nipote e l’ex compagna di Giuseppe Valarioti, Carmela Ferro e Vanessa Ciurleo, esprimono in una nota «la loro delusione e la propria amarezza per il silenzio e la dimenticanza che ancora una volta oscura il nome e la storia di un giovane che proprio in questo territorio, suo territorio, è stato ucciso dalla violenza mafiosa».
«Peppe Valarioti – scrivono – era un giovane intellettuale, docente di lettere, appassionato di archeologia e segretario di sezione dell’allora Pci di Rosarno. In uno slancio generoso intendeva dedicare alla propria terra la sua brillante intelligenza e le sue migliori energie, se la sua vita non fosse stata stroncata a soli 30 anni, proprio per fermare con lui le iniziative volte ad un percorso di rinnovamento e di legalità. Il suo sacrificio è stato presto dimenticato anche da coloro che condividono i suoi stessi valori e le sue stesse battaglie. E ancora oggi non adeguatamente riconosciuto in tutta la sua forza morale e simbolica. B. Brecht diceva che è sventurata la terra che ha bisogno di eroi. Ma forse è ancora più sventurata la terra che i propri eroi li dimentica».
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