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Cure oncologiche, un paziente su due in fuga dalla Calabria

La regione è in testa per numero di malati oncologici che hanno preferito curarsi fuori. In un anno 2.757, circa la metà dei ricoveri

Pubblicato il: 10/04/2023 – 8:00
Cure oncologiche, un paziente su due in fuga dalla Calabria

CATANZARO Nel 2021 gli spostamenti per cure hanno avuto un costo complessivo di 2,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2020 ma ancora sotto i valori del pre pandemia. Ci si sposta per operazioni chirurgiche complesse, per la cura di malattie rare in centri specializzati e, soprattutto, per la cura di tumori. A farlo, nel 2021 sono stati 24.744 pazienti, soprattutto provenienti dal Sud e in viaggio verso il nord.
Con il paradosso che in Calabria il numero di chi si è spostato e di chi si è curato nella propria regione è quasi uguale, ovvero uno su due sceglie di partire. A indicarlo sono i dati estrapolati dal Portale statistico di Agenas dedicato alla Mobilità sanitaria.
Dai dati dell’attività interregionale dei ricoveri emerge che grandi regioni come Lombardia (con il 18% di ricoveri fuori regione), Veneto e Lazio (16%) hanno maggior potere attrattivo.
Nel 2021, la Lombardia ha avuto, ad esempio, 33.940 ricoveri di residenti e 7.264 provenienti da fuori regione; il Veneto ha avuto 19.407 ricoveri di residenti e 3.794 da altre regioni; l’Emilia Romagna ha avuto il 17.029 ricoveri di residenti e ne ha ospitati 2.171.
Di contro, le regioni con più oncologici “in fuga” sono state quelle del Sud: in Calabria sono stati 2.787 i ricoveri di residenti e 2.757 sono stati quelli che sono andati a curarsi fuori regione, con un indice di fuga del 49,7%. Un indice secondo solo al Molise, dove il numero di coloro che sono andati a curarsi fuori regione, ovvero 505, è maggiore di quelli che si sono curati nella propria, con un indice di fuga del 50,6%.
Il monitoraggio, spiega il presidente di Agenas Enrico Coscioni, «ricade in un’ottica di miglioramento delle prestazioni, con l’obiettivo di garantire i pazienti in modo uniforme su tutto il territorio. È importante sottolineare – precisa – che l’Italia presenta dei tassi di mortalità per cancro tra i più bassi d’Europa. Il lavoro che portiamo avanti con l’Osservatorio sulle Reti Oncologiche Regionali costituisce un sistema permanente di valutazione dell’implementazione delle Reti Oncologiche, strumento di ulteriore miglioramento dell’assistenza».


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