«In Calabria si muore per un ascesso». Orrico (M5S) porta in Parlamento il caso di Eugenio Bisogni – VIDEO

ROMA «Eugenio è morto per un ascesso ad un dente, in attesa, in un’ambulanza. Sballottato da un ospedale all’altro. Non si può morire così». È il cuore dell’intervento di Anna Laura Orrico, deputata del Movimento Cinquestelle, alla Camera dei deputati. Orrico ha portato in aula il caso di Eugenio Bisogni Plastina dopo le manifestazioni a Corigliano Rossano e Cosenza nelle quali i genitori del giovane (sul cui caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Castrovillari) hanno chiesto giustizia per la sua tragica sorte.
«L’urlo di protesta della gente di Calabria – ha detto la parlamentare denunciava la perdita di un ragazzo di 29 anni, si chiamava Eugenio Bisogni Plastina. E vedere i genitori di Eugenio che con dignità e fermezza, nelle piazze – a Cosenza come a Corigliano Rossano – fra la gente, chiedevano giustizia per il figlio e maggiore tutela per i calabresi è stata una scena da scuotere le coscienze. Della vicenda giudiziaria si occuperanno i giudici ma della piaga sociale e delle soluzioni politiche per rendere la sanità pubblica, in Calabria, accettabile dobbiamo essere noi a parlarne. E ad agire».
«Purtroppo – ha spiegato ancora Orrico –, oltre ad Eugenio, proprio in queste settimane, sono diversi altri i casi di giovani, anziani, fragili, a cui il sistema sanitario calabrese non ha saputo rispondere. E che se ne sono andati senza dignità. Cosa dice di tutto questo il presidente della Regione Occhiuto, attuale commissario alla sanità calabrese? È ancora dell’idea che la riorganizzazione da lui proposta e portata avanti – ma soprattutto decantata a favore di telecamere – sia efficace?».
La parlamentare si chiede se siano risposte sufficienti «i medici cubani (a proposito dove sono finiti gli altri che dovevano arrivare?), Azienda zero, l’ultima trovata delle denunce sui disservizi su una piattaforma online. Queste morti, queste tragedie, raccontano ben altro. Chiediamo verità per Eugenio e per le altre vittime di questo sistema, chiediamo sanità efficiente e pubblica per i calabresi».