ROMA Sette milioni e mezzo di persone controllate, 3.300 equipaggi impiegati in media al giorno, oltre 25mila persone arrestate, 9 latitanti di rilievo catturati, 66 grandi operazioni antimafia. Sono solo alcuni dei numeri dell’attività operativa della Polizia di Stato, che oggi celebra a Roma il 171esimo anniversario della fondazione. Un mix di controllo quotidiano del territorio e di lotta alla grande criminalità organizzata con uno spazio sempre maggiore alla prevenzione e al contrasto delle nuove cyberminacce.
L’anno scorso la Polizia di Stato ha arrestato 16 persone vicine agli ambienti del terrorismo di matrice religiosa e rimpatriato 79 stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale. Sul fronte interno, e’ proseguito il monitoraggio della galassia anarco insurrezionalista: 13 gli arrestati e 822 i denunciati. Denunciati complessivamente 1.614 estremisti di sinistra, 20 dei quali in stato di arresto, denunciati o arrestati 227 estremisti di destra.
Per il perdurare della minaccia terroristica internazionale e’ stato mantenuto elevato lo standard di sicurezza nazionale a tutela degli obiettivi sensibili: vigilati mediamente 28.581 obiettivi, dei quali 27.615 in forma generica, 677 in forma dinamica dedicata e 289 in forma fissa.
Nel 2022 complessivamente sono stati rintracciati e arrestati 1.369 latitanti, dei quali 654 in 40 Paesi su provvedimenti emessi dalle autorità giudiziarie italiane e i restanti 715, appartenenti a 64 Paesi, catturati in Italia su provvedimenti emessi da autorità giudiziarie estere. Dei latitanti catturati, 138 risultano appartenenti alla criminalità organizzata e in particolare due a Cosa nostra, sette alla ‘ndrangheta, nove alla camorra, tre alla mafia pugliese e tre alle mafie straniere.
Le operazioni coordinate dalla Direzione centrale antidroga sono state 6.057, con 6.182 arrestati e 2.527 denunciati. Alla voce sequestri figurano 1.457 kg di cocaina, 263 di eroina, 5.920 di hashish, 5.500 di marijuana e 33 di droghe sintetiche (tra cui 9 kg di Gbl o ‘droga dello stupro’). Proprio l’emersione del fenomeno Gbl in Italia ed Europa sta destando “allarme sociale per i costi irrisori, la pericolosità degli effetti per la salute, il forte rischio di dipendenza e la facilità di somministrazione, anche a vittime inconsapevoli”.
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