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«Undicimila migranti in quindici mesi». Anche il questore di Reggio “chiama” l’Europa

Megale: «Serve una più equa collocazione dei profughi». Il pericolo della ‘ndrangheta «infiltrata nei gangli vitali dello Stato»

Pubblicato il: 12/04/2023 – 14:57
«Undicimila migranti in quindici mesi». Anche il questore di Reggio “chiama” l’Europa

REGGIO CALABRIA «Negli ultimi 15 mesi il fenomeno migratorio in provincia di Reggio Calabria ha assunto dimensioni e dinamiche in precedenza mai registrate con 118 sbarchi e quasi 11mila persone approdate». A dirlo il questore di Reggio Bruno Megale nel corso della festa della Polizia.
«Nel 2021 – ha aggiunto – vi erano stati 65 sbarchi per oltre 6000 migranti. Erano 114 nel 2022 con 9.541 persone».
Per il questore si tratta di «un impatto importante per le piccole comunità e per i comuni del versante ionico. In media – ha aggiunto – c’è uno sbarco ogni 3 giorni. La Questura, competente in via esclusiva per l’immigrazione, ha profuso un costante impegno, tanto nel soccorso e nell’accoglienza, quanto nel contrasto ai trafficanti di uomini. Un rapporto non solo operativo, ma anche emotivo, perché durante lo sbarco dobbiamo confrontarci con dolore, sofferenza e paura, diventando portatori di speranza e salvezza, concretizzando una parte del nostro esserci sempre nella sicurezza e nell’accoglienza».
Megale ha ricordato che il «commissariato di Siderno, congiuntamente alla Squadra mobile e alla Guardia di finanza, ha eseguito quasi un centinaio di fermi di scafisti, 17 eseguiti solo negli ultimi giorni con la prima applicazione a livello nazionale della nuova normativa introdotta dal cosiddetto decreto Cutro».
A proposito della tragedia, Megale ha sottolineato che «se da un lato ha riproposto il fenomeno migratorio nella sua tragica attualità, dall’altro ha evidenziato i limiti di un’efficace politica di accoglienza, frutto anche di un’univoca ondivaga politica europea, finora più sensibile alle istanze di singole comunità, che attenta ad affrontare in maniera organica il problema. Occorre superare le logiche desuete della Convenzione di Dublino e riflettere su una più equa ricollocazione dei migranti sul territorio europeo, ma anche ritrovare l’unità politica nazionale nel destinare maggiori risorse per le regioni più interessate, attrezzare adeguati e dignitosi luoghi di ricovero temporaneo, aumentare i flussi di migranti regolari attraverso percorsi più snelli e accelerare la tempistica di accoglienza per le domande di protezione internazionale per garantire un dignitoso percorso di inclusione».

«La ‘ndrangheta si infiltra nei gangli vitali dello Stato»

Per quanto riguarda l’analisi delle dinamiche criminali, il questore ha spiegato che «nel corso del 2022 fino ad oggi, la Città Metropolitana ha registrato un generale decremento del tasso complessivo di criminalità, con 311 delitti in meno rispetto al 2021. Ciò nonostante, si osserva un significativo aumento di alcuni reati come quelli predatori, rapine, furti e soprattutto i maltrattamenti in famiglia. Gli omicidi sono diminuiti del 42% e i reati spia, come i danneggiamenti seguiti da un incendio, del 12%. Ma le sfide sono sempre tante, nuove, soprattutto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. Nel nostro territorio – ha detto Megale – la ‘ndrangheta risulta ancora oggi l’associazione mafiosa più pericolosa, caratterizzata da un profondo radicamento dal potere finanziario e dalla capacità di essere anti-Stato senza sfidarlo apertamente, ma infiltrandosi nei gangli vitali».

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