Chiuso il brutto capitolo della pandemia globale, le persone sono tornate a viaggiare senza limitazioni nell’estate del 2022. Le previsioni degli esperti e dei tour operator affermano che nei prossimi 6 mesi di primavera ed estate i flussi saranno ancora maggiori. C’è un unico problema. Le compagnie aeree si sono mostrate meno pronte del previsto alla ripartenza. Tra aprile e settembre 2022 sono stati cancellati circa 90mila voli per proteste, mancanza di personale e scioperi vari. È il momento di scoprire le previsioni per l’alta stagione in arrivo e come comportarci se anche il nostro volo viene cancellato.
L’inizio della primavera non è stato dei migliori. Marzo è stato ricco di scioperi e sono già note le prime giornate di fermata del personale aereo di aprile e maggio. A spaventare di più, però, sono le previsioni complessive per i prossimi mesi. Gli addetti ai lavori sostengono che in questo 2023 i voli cancellati saranno addirittura 100mila, che i disagi riguarderanno i principali scali europei e quelli nordamericani e che saranno coinvolte nelle cancellazioni sia le compagnie low cost sia quelle di bandiera. Una situazione decisamente difficile per chi ha deciso di viaggiare in aereo nei prossimi mesi. Per questo motivo è fondamentale capire cosa fare in caso di cancellazione del volo.
Per fortuna la legge e i regolamenti europei forniscono numerose tutele alle vittime dei disservizi del trasporto aereo. Sul sito di AirHelp, società che si occupa da anni di rimborsi per voli cancellati e risarcimenti vengono elencate tutte le fattispecie in cui ci spetta o no una compensazione.
Più nel dettaglio non abbiamo diritto al rimborso se:
Negli altri casi abbiamo diritto a un rimborso che consiste in una compensazione economica e nella possibilità di scegliere o meno un volo sostitutivo. Se rifiutiamo ci spettano il rimborso del biglietto pagato e la cifra massima per ogni tipologia di volo.
Se accettiamo l’entità del rimborso dipende da destinazione, lunghezza del volo e ritardo accumulato. Per i voli di lunghezza inferiore ai 1.500 km la cifra massima che possiamo ottenere è 250 euro. Per quelli compresi tra 1.500 km e 3.500 km si arriva a 400 euro, a seconda del ritardo e per quelli più lunghi a 600 euro.
Tutto questo è valido se voliamo nell’Unione Europea. Per i voli internazionali le tutele sono minori e la Convenzione di Montreal stabilisce che ci spettano solo i rimborsi delle spese causate direttamente dal disservizio. Negli USA, infine, non ci sono rimborsi stabiliti per legge ma solo la possibilità di contrattare un rimborso con la compagnia.
La cancellazione è solo una delle brutte sorprese che potrebbero capitarci in aeroporto. Un’altra molto frequente è quella dello smarrimento dei bagagli. Ma per fortuna anche in questo caso siamo ampiamente tutelati dalla legge. L’incubo di tutti, però, è quello di essere costretti ad aspettare molte ore accampati sugli scomodi seggiolini dello scalo.
In realtà non è necessariamente una brutta notizia. Il motivo? Alcuni aeroporti sono talmente belli che meriterebbero di per sé una gita fuori porta. Solo per citarne 3: l’aeroporto di Singapore con tanto di giardini delle farfalle, cascate artificiali e cinema gratuito; l’aeroporto di Doha al cui interno potremo trovare addirittura una piscina e un campo da squash; l’aeroporto di Marrakech, famoso per la sua splendida architettura e per gli splendidi giochi di luce generati dal sole del deserto.
E se l’attesa si preannuncia lunga niente paura. Scali come quello di Parigi, Amsterdam, Madrid e Los Angeles sono vicinissimi ai luoghi di interesse più belli delle città che li ospitano. Potremo approfittarne per un tour.
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