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L’APPROFONDIMENTO

Ecco “Fotografia Calabria Festival”: uno sguardo che dalla regione si apre sul mondo e sul cambiamento

A “L’altra Politica” Anna Catalano, direttrice dell’evento internazionale che si terrà dal 21 luglio al 20 agosto tra Fiumefreddo e San Lucido

Pubblicato il: 13/04/2023 – 15:04
Ecco “Fotografia Calabria Festival”: uno sguardo che dalla regione si apre sul mondo e sul cambiamento

LAMEZIA TERME Una vera e propria sfida culturale, che in estate farà della Calabria – in particolare il Tirreno cosentino – la capitale della fotografia. Si tratta di “Fotografia Calabria Festival”, rassegna che nel 2022 ha avuto come scenario il suggestivo borgo di Fiumefreddo Bruzio e che in questa edizione si amplia coinvolgendo anche la vicina San Lucido. A illustrare i dettagli dell’esposizione è stata l’ideatrice e direttrice del festival, Anna Catalano, ospite ieri sera de “L’altra Politica”, il settimanale di approfondimento andato in onda sul canale 75 de L’altro Corriere Tv. Ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro, la Catalano ha spiegato l’evoluzione di un festival che dalla Calabria aprirà il suo sguardo «su storie che propongono da tutto il mondo», un festival che si avvarrà di sponsorship e partnership di spessore come l’Università della Calabria e che presenterà alcune “chicche” cine un progetto espositivo dell’Istituto Luce, che per la prima volta sbarca in Calabria: “Fotografia Calabria Festival” inizierà il 21 luglio per concludersi il 20 agosto (per tutte le informazioni si può consultare il sito www.fotografiacalabriafestival.it).

Come nasce “Fotografia Calabria Festival”

«Dietro questo festival c’è sicuramente un po’ di sana follia nel pensare di utilizzare un evento di questo tipo e di questo livello non solo in Calabria ma in generale, perché richiede un grande apporto di energie e di risorse», ha esordito Anna Catalano. «È sicuramente la realizzazione di un sogno, e poi – ha aggiunto – c’è tanta tanta determinazione, mia e del gruppo di lavoro, perché attorno a Fotografia Calabria Festival c’è un gruppo di professionisti che insieme a me hanno permesso di realizzare il primo festival internazionale di fotografia in Calabria. Questo gruppo di lavoro si trova insieme perché alcuni di loro hanno un legame forte con la Calabria e altri li ho coinvolti perché sono validi. E poi ci sono anche altre figure, mi piace nominare quelle istituzionali, come i Comuni: l’anno scorso il Comune di Fiumefreddo Bruzio si è rivelato determinante nella realizzazione del Festival, non solo perché ha accolto una mia idea. Ricordo che il sindaco, che non avevo mai visto, mi disse “va bene, soldi non ne abbiamo ma se mi presenti un progetto fatto bene vediamo di supportarlo in qualche modo” e dopo un mese e mezzo ho iniziato a scrivere il progetto su Powerpoint, e poi da lì è partito tutto l’iter, il contatto con gli sponsor che non conoscevo, e che mi hanno dato disponibilità. Alcuni hanno detto no, tanti hanno però detto sì a un progetto che era solo sulla carta, su Powerpoint. Mi hanno dato fiducia. E nessuno si è ricreduto, anzi uno che ha detto no oggi ha detto sì».

Cosa cambia tra l’edizione 2022 e l’edizione 2023

La Catalano ha poi esposto le novità rispetto alla prima edizione, novità non solo nominalistiche (lo scorso anno si chiamava “Fiumefreddo Foto Festival”): «Ci sarà quest’anno un taglio più contemporaneo, un contenuto molto documentaristico, il festival apre cioè uno sguardo, attraverso la fotografia, su storie che provengono da tutto il mondo, ha quindi un forte accento internazionale sia perché le storie raccontate riguardano tanti paesi sia perché tanti fotografi presenti sono stranieri, oltre agli italiani. Quindi è un festival che non mostra solo foto della Calabria e dell’Italia, c’è anche quello certo – c’è per esempio un lavoro molto bello su un gruppo di allevatori di carne podolica che tutela la ho diversità in Sila – ma apriamo a 360 gradi su tematiche diverse che arrivano da diverse parti del mondo. Il tema dello scorso anno – ha osservato la direttrice dell’evento – è stato a metà tra passato e futuro, quindi abbiamo declinato questa tematica parlando di geopolitica, di turismo nell’epoca del cambiamento climatico, quest’anno il tema è il cambiamento. Quest’anno il Festival inizia il 21 luglio e terminerà il 20 agosto: un mese intenso, che sarà aperto con un weekend con workshop, incontri e letture. Ma mi preme evidenziare che il primo grande cambiamento comunque è il nostro, perché da “Fiumefreddo Foto Festival” siamo diventati “Fotografia Calabria Festival”, perché abbiamo capito che forse la nostra regione ha voglia di avere sempre più eventi di cultura – perché la fotografia è cultura – con un taglio più contemporaneo e quindi ci siamo presi anche un po’ la responsabilità di essere il festival della fotografia in Calabria». La Catalano poi rileva che «gli apporti dagli altri paesi sono importanti. L’anno scorso abbiamo avuto un lavoro potente di un fotografo ecuadoregno che ha raccontano una comunità amazzonica a rischio di estinzione: hanno capito le potenzialità della tecnologia e sono diventati cyberattivisti nel campo della tutela ambientale. Il fotografo ha raccontato l’unione tra tecnologia e natura e il suo lavoro ha fatto il giro del modo». Altro aspetto che questa edizione del festival vuole ereditare da quella dello scorso anno riguarda il coinvolgimento della comunità: «L’anno scorso – ha affermato la direttrice dei “Fotografia Calabria Festival” – mi sono resa conto che le persone più interessate erano i bambini, che guardavano le foto, facevano domande, e i genitori si sentivano ingaggiati in una fruizione più consapevole».

Alcune anticipazioni del festival 2023

«L’obiettivo del festival – ha detto poi Anna Catalano a “L’altra Politica” – è anche quello di individuare dei talenti, che non necessariamente devono essere giovani ma che però hanno qualcosa da raccontare sulla Calabria. Io spero che dal concorso di quest’anno – ci sono diversi premi in denaro – riusciamo a individuare un fotografo calabrese. Lo spero con tutto il cuore. L’anno scorso ha vinto un lavoro di una fotografa bolognese sulla Calabria, ma è stata scelta da una giuria di esperti. Tutto fatto da noi, dal mio team, dagli sponsor, che ringrazio, sono tutte realtà aziendali di medie e anche piccole dimensioni. Ho pensato che per fare un festival di fotografia che si rivolge a tutti è bene che l’iniziativa sia sostenuta da tutti. L’importante è crederci, lavorare in modo serio, e portare riscontro al tuo gruppo di lavoro, agli sponsor, che mi hanno lasciato la massima libertà nella scelta e nell’imprinting editoriale del festival e questa è una cosa importante». Quest’anno – ha poi rimarcato «con orgoglio» la Catalano – «avremo una mostra molto importante dell’Istituto Luce Cinecittà che per la prima volta porta un suo progetto espositivo in Calabria, ci sono stata dietro a lungo e ce l’abbiamo fatta: il titolo è “Anni interessanti”, racconta l’Italia che cambia tra gli anni 60 e 70, curata dal professore Enrico Menduni. Ringrazio la presidente di Cinecittà per la fiducia. Dobbiamo mantenere alta l’asticella, come sempre d’altronde».

La fotografia al giorno d’oggi

L’intervista alla Catalano ha offerto anche lo spunto per una riflessione più complessiva del ruolo della fotografia alla luce delle nuove strumentazioni, come i cellulari sempre più performanti. «I cambiamenti a livello tecnologico – ha concluso la direttrice di “Fotografia Calabria Festival” – ci sono sempre stati, non possiamo demonizzarli, si tratta semplicemente si accoglierli e saperli utilizzare nel giusto modo. E’ chiaro che la fotografia analogica, dal punto di vista cromatico, a mio avviso ha una resa completamente diversa. Ma se guardi i lati positivi con il digitale hai modo di documentare in tempo quasi reale eventi che accadono in ogni parte del mondo. Non ci vedo aspetti negativi nel mezzo, ma nell’utilizzo del mezzo, che è una cosa diversa, ma qui entra in gioco il fotografo professionista, l’amatore, la persona qualunque. Non è il mezzo in sé per sé ma è come lo utilizziamo». (redazione@corrierecal.it)

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