CATANZARO La “tolleranza zero” contro la maladepurazione lanciata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto raddoppia. Secondo quanto si apprende da fonti della Cittadella, ieri la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale le attività di controllo già sperimentate e adottate sulla costa tirrenica saranno estese anche a buona parte della costa jonica, in particolare ad alcune zone del crotonese, del Catanzarese compreso il golfo di Squillace, e inoltre anche sul Tirreno reggino. L’esecutivo avrebbe in sostanza adottato un piano di interventi con l’obiettivo di verificare la corretta gestione dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque e ripristinare le condizioni di funzionalità degli impianti di depurazione, il tutto in anticipo rispetto all’inizio della stagione estiva. Con questa delibera viene dunque data ulteriore concretezza alla strategia messa in campo già dal novembre 2021 dal governatore occhiuto, una strategia che inizialmente si è concentrata sull’area di maggiore criticità in tema di depurazione, la costa tirrenica da Tortora a Nicotera. Una strategia che si è sostanziata anche in una sinergia tra la Regione, le Procure dei territori interessati e le forze dell’ordine e nell’utilizzo di droni e di strumenti di controllo a tappeto che hanno portato anche a diverse denunce. Sempre secondo quanto si apprende da fonti della Regione al momento sarebbero stati stanziati tre milioni per i primi interventi di questa seconda “tranche” della strategia contro la maladepurazione. Nei giorni scorsi, proprio nell’ottica di giocare d’anticipo nella lotta contro il cattivo funzionamento dei depuratori la Regione Calabria, attraverso una nota del dg del Dipartimento Ambiente Salvatore Siviglia, ha invitato le amministrazioni comunali a fornire la massima collaborazione «vista l’urgenza di pianificare eventuali interventi, diretti a superare le criticità temporanee», con la richiesta di tutti i dati utili in tema di collettamento e trattamento delle acque reflue urbane. (c. a.)
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