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«Danni agli allevatori da brucellosi e tubercolosi». L’appello dell’Ara a Occhiuto

L’associazione chiede «provvedimenti urgenti» per aumentare i controlli. «Dalle limitazioni seri problemi economici per il comparto»

Pubblicato il: 15/04/2023 – 12:40
«Danni agli allevatori da brucellosi e tubercolosi». L’appello dell’Ara a Occhiuto

CATANZARO È un problema «datato e atavico ma non per questo irrisolvibile» quello che l’Associazione regionale allevatori della Calabria segnala al governatore Roberto Occhiuto in una lettera firmata dal proprio presidente Michele Coluccio. L’Ara parla di «criticità in materia di Sanità animale, delle specie allevate di interesse zootecnico, che si riscontrano nei vari ambiti territoriali della Regione».
«È noto – sottolinea Coluccio nella comunicazione – che la Calabria, limitatamente alle malattie infettive e diffuse, oggetto di profilassi di stato, quali Brucellosi e Tubercolosi, non risulta ufficialmente indenne». Fatto che «comporta gravi ripercussioni sul comparto, in quanto sono limitate le movimentazioni, e quindi le vendite» e «sono previsti altresì degli abbattimenti, i cui indennizzi non sono sufficienti e congrui».
Si tratta di un danno diretto per gli allevatori, «per mancato reddito», unito a «un danno indiretto al sistema zootecnico calabrese in quanto non riesce ad essere competitivo sui mercati nazionali».
Il presidente dell’Ara passa alla descrizione dello scenario: «I piani di controllo ed eradicazione delle succitate malattie, stabiliti dal Mistero della Salute, iniziati da diversi decenni, sono basati su un monitoraggio continuo presso le aziende zootecniche, comportando un notevole dispendio di risorse, sia da parte del soggetto privato che di quello pubblico, ma non avendo ottenuto, a oggi, il risultato atteso», cioè quello del riconoscimento di «Regione con qualifica di Ufficialmente Indenne per Brucellosi e Tubercolosi».
«Negli ultimi mesi – continua la nota – si registrano nuovi focolai in diverse parti della Regione, allontanando, ancora una volta, la possibilità di poter raggiungere la qualifica». Una situazione che porta Ara a continuare nel suo percorso, visto che si è già «fatta promotrice di varie iniziative a sostegno del comparto, limitatamente al coordinamento di tavoli tematici tra i due principali stakeholders, Servizio veterinario regionale e Servizi
veterinari provinciali, al fine di definire e conoscere lo stato dell’arte delle attività intraprese per dare maggiore incisività al controllo e monitoraggio presso le aziende». Purtroppo, la risposta non è sempre stata corrispondente al peso del problema sulle attività economiche e «spesso le iniziative promosse da questa associazione non hanno avuto giusto riscontro, come l’ultima, convocata il 12 aprile, che ha visto partecipare ai lavori il solo Servizio Veterinario dell’Asp di Crotone».
Il tema è, però, stringente. E Coluccio evidenzia che «uno sviluppo del comparto zootecnico calabrese è possibile soltanto a condizione che malattie quali Brucellosi e Tubercolosi siano definitivamente eradicate, come nelle altre Regioni italiane dove non sono presenti oramai da diversi decenni consentendo, pertanto, di fare libero scambio di animali vivi e prodotti da essi derivati». Da qui la richiesta a Occhiuto di «di valutare la possibilità di convocare una riunione tecnica tra tutti gli stakeholders del Servizio veterinario pubblico con la partecipazione, altresì, di questa Associazione e delle organizzazioni professionali agricole nella stessa rappresentate».
Il mondo zootecnico è già sottoposto a una «crisi di sistema, con rincari di oltre il 40% dei costi di gestione per l’aumento dei prezzi del carburante, dell’energia, dei mangimi e delle materie prime» e non può subire – è la sottolineatura dell’Ara – «anche le conseguenze negative di limitazioni al libero commercio e al libero scambio, imposte da restrizioni sanitarie». Serve, dunque, «l’adozione di provvedimenti urgenti».

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