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Il processo

Aggressione a Davide, il pm: «Condannare Passalacqua a 20 anni»

La requisitoria svolta nel processo con rito abbreviato a Crotone. È accusato di aver ridotto in fin di vita il 21enne. La difesa: «Richiesta esagerata»

Pubblicato il: 21/04/2023 – 12:14
Aggressione a Davide, il pm: «Condannare Passalacqua a 20 anni»

CROTONE Il pm della procura di Crotone Pasquale Festa ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione per Nicolò Passalacqua, il 23enne accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dei futili motivi per l’aggressione a Davide Ferrerio avvenuta a Crotone l’11 agosto 2022. Il 21enne bolognese, da quella data è in coma irreversibile e si trova ricoverato in una struttura di Bologna.
La richiesta è giunta a conclusione della requisitoria svolta nel processo con rito abbreviato in corso a Crotone.
I 20 anni di reclusione chiesti dal pm sono già comprensivi dello scontro di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Dopo la tensione di stamani, nel tribunale crotonese sembra tornata la calma anche per la presenza di numerosi appartenenti alle forze dell’ordine.
Nel calcolo della pena il pm Festa ha chiesto l’applicazione delle aggravanti dei motivi abbietti e futili. La parola ora passa ai rappresentanti di parte civile, i familiari del giovane bolognese, il Comune e la Provincia di Crotone. La sentenza del gup Cordasco è attesa per oggi.

La difesa: «Richiesta esagerata»

Ha chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravissime l’avvocato Salvatore Iannone, difensore di Nicolò Passalacqua, il 23enne accusato di aver aggredito e ridotto in fin di vita Davide Ferrerio. «Ci aspettiamo giustizia – ha detto Iannone – perché il fatto è grave ed è giusto che Passalacqua paghi per quello che ha commesso, ma che Passalacqua non sia il capro espiatorio di qualcosa che non dovrebbe accadere nella nostra civiltà. Ritengo la richiesta del pm esagerata perché, di fronte alla contestazione del reato di tentato omicidio, siamo ad una pena finale di 20 anni in abbreviato che non pare essere una pena congrua né possa essere percepita giusta da chi ha commesso il fatto. La pena per essere socializzante deve essere percepita giusta».
Il difensore di Passalacqua, al termine dell’arringa, ha ribadito l’ipotesi sostenuta in aula: «Ricostruendo i passaggi dell’aggressione, anche grazie al lavoro dell’avvocato Domenico Magnolia, ho detto che si tratta di ipotesi di lesioni gravissime. Abbiamo utilizzato gli atti di indagine, di nostro ho messo una perizia di parte del professore Ricci. Sosteniamo, come fa anche la perizia della Procura, che il pugno inferto sulla tempia sinistra non ha provocato alcun danno, mentre è stato provocato dalla caduta a terra che ha causato danni sulla tempia destra. Né tanto meno vi sono lesioni, nella parte posteriore del capo causate da un pugno come ritiene la Procura ma che dai video non si evince».

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