CATANZARO La “deadline” è l’8 maggio, per questo sono iniziate le “manovre” per spostare ancora più in là, più in avanti del tempo, la vigenza delle norme speciali per la sanità calabrese. Tra poco meno di 20 giorni scade il “Decreto Calabria” nell’ultima versione varata dalla maggioranza di centrodestra e per questo sull’asse Catanzaro – il governatore e commissario della sanità Roberto Occhiuto, che secondo i “bene informati” non disdegnerebbe un’ulteriore proroga del provvedimento – e Roma – la deputazione parlamentare non solo calabrese – si starebbero studiando delle misure normative utili a rinnovare gli effetti del testo o almeno di alcune sue parti. In questo contesto secondo fonti qualificate andrebbero inquadrati alcuni emendamenti al Dl 34 del 2023, il cosiddetto “Decreto Bollette”, in via di conversione in legge alla Camera, al momento all’esame della commissione Affari sociali di Montecitorio. A firmarli sono il deputato di Fratelli d’Italia, Stefano Benigni, e i deputati calabresi di Forza Italia Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo. Il primo emendamento, in particolare, prevede un’ulteriore proroga di sei mesi alla permanenza in carica dei commissari straordinari delle Asp e delle aziende ospedaliere, disponendosi comunque che «decadono, ove non confermati… entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione» del Decreto Bollette: con questo emendamento in pratica si punterebbe a evitare la decadenza automatica dei manager allo spirare del “Decreto Calabria” l’8 maggio senza proroga (senza proroga del “Decreto Calabria”, com’è noto, tornerebbe in vigore la normativa che prevede le nomine manageriali con delibera di Giunta). Infine, un altro emendamento di Benigni, Cannizzaro e Arruzzolo prevede che Agenas possa stabilizzare fino al 40% il personale assunto a tempo determinato in servizio «presso la struttura del Commissario ad acta per il rientro del disavanzo sanitario della Regione Calabria». Si tratta di emendamenti che ovviamente dovranno ora passare al vaglio dell’esame parlamentare e il cui accoglimento dunque è ancora tutto da verificare. Molto comunque dipende dalle volontà politiche e poi anche dal fattore tempo, che è molto ristretto e che in realtà – spiegano sempre fonti accreditate – congiura contro una proroga dell’intero “Decreto Calabria”. (c. a.)
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