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Scontro Regione-Marcellinara sui cinghiali, il Tar sospende l’ordinanza del sindaco

I giudici amministrativi accolgono il ricorso cautelativo della Regione. Scerbo: «Difenderemo le nostre ragioni». Gallo: «Scelta obbligata»

Pubblicato il: 22/04/2023 – 13:11
Scontro Regione-Marcellinara sui cinghiali, il Tar sospende l’ordinanza del sindaco

MARCELLINARA «Nelle ore in cui si continua a leggere dell’ennesimo incidente stradale, per fortuna senza vittime, causati dall’emergenza cinghiali ormai diffusa, la Regione Calabria ha impugnato al Tar Calabria l’ordinanza emessa dal Sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, per l’abbattimento immediato dei cinghiali sul territorio comunale, in deroga al silenzio venatorio, da parte di cacciatori e proprietari di fondi rurali». È quanto riferisce una nota dell’amministrazione comunale della cittadina del Catanzarese che aggiunge: «Vista la richiesta di sospensiva della Regione Calabria senza sentire la controparte, in questo caso il Comune, il decreto cautelare odierno del Presidente del Tar sospende gli effetti dell’ordinanza in attesa dell’udienza fissata per il 17 maggio 2023».
«Difenderemo l’ordinanza in sede di udienza – ha affermato il sindaco Vittorio Scerbo – così avremo finalmente contezza se la sicurezza e l’incolumità pubblica vale più della supposta e inesistente tutela della fauna selvatica, in questo caso i cinghiali, da parte della Regione Calabria. Il ricorso proposto dalla Regione Calabria non menziona minimamente le ragioni di pubblica sicurezza e i relativi poteri in capo al Sindaco. Basa essenzialmente un ricorso su dati di contenimento dei cinghiali che, nei fatti, non possono sicuramente rappresentare motivo di tranquillità per cittadini ed agricoltori».
«Abbiamo acceso i riflettori sul problema – ha spiegato il sindaco – e l’opinione pubblica non ha più dubbi sulla necessità di affrontare con determinazione e coraggio un problema che potrebbe rappresentare ormai un pericolo per la vita umana. Mi chiedo come non venga citata, per nulla, l’ultima legge di bilancio, in cui è prevista, per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale, la possibilità di controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Perché viene disconosciuta dalla Regione?».
Nel frattempo, il Comune di Marcellinara ha già promosso per giorno 3 maggio, alle ore 18, nella Sala Cultura Comunale un incontro pubblico sull’emergenza cinghiali, con la partecipazione di esponenti del mondo associazionistico rurale e venatorio calabrese.
«Aspettiamo di conoscere – conclude Scerbo – i dati relativi al contenimento dei cinghiali operato dal Dipartimento regionale Agricoltura e Forestazione sul territorio di Marcellinara. La casse comunali aspettano sempre dalla Regione il rimborso delle spese di termodistruzione sostenute per l’eliminazione delle carcasse di cinghiale rinvenute ai cigli delle strade comunali nell’ultimo anno».

Gallo: «Scelta obbligata»

«Una scelta obbligata perché pur nella consapevolezza del grave problema rappresentato dal proliferare, ormai da anni, degli ungulati, non può essere consentito un florilegio di atti e comportamenti che finirebbe col produrre il rischio di danni ancor maggiori, specie sotto il profilo della sicurezza pubblica». Così l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo spiega la decisione della Regione di ricorrere al Tar. «La soluzione del problema – sostiene – va invece ricercata nell’opera di contenimento e, soprattutto, in norme che a livello nazionale consentano l’estensione dei periodi di caccia e l’utilizzo di metodi ancor più incisivi, come le Regioni da tempo chiedono e nel solco dell’interlocuzione attualmente in essere col Governo».

Le motivazioni del Tar

I giudici amministrativi – per come si legge nell’atto che ne dispone la sospensione – hanno fondato la loro decisione sul presupposto che «l’ordinanza sindacale impugnata prefigura una modalità di controllo del fenomeno della presenza eccessiva di cinghiali del tutto alternativa a quello che la legge statale richiamata in ricorso detta con l’attribuzione alla Regione della titolarità del potere di controllo sulla fauna selvatica».
Nello specifico, il Tar ha censurato l’ordinanza sindacale «discostandosi la stessa dalla disciplina di piano posta in essere dalla Regione», dal momento che essa «dispone in modo indiscriminato l’abbattimento e/o la cattura dei cinghiali presenti sul territorio comunale senza porsi limitazioni numeriche o di altro genere; prescinde dall’utilizzo di cacciatori formati per questo compito previa frequenza di corsi di formazione autorizzati dagli organi competenti a livello regionale e coordinati dagli agenti dei corpi di polizia regionale o provinciale, lasciando la possibilità a chiunque, dotato di fucile, ancorché munito di licenza e di assicurazione, di esercitare indiscriminatamente l’attività di abbattimento cinghiali nel territorio (rurale e urbano) del Comune di Marcellinara; fornisce, ai fini dell’abbattimento, criteri prudenziali non ispirati all’azzeramento del rischio rispetto ai luoghi abitati o alle strade più vicine accontentandosi invece d’un mero profilo di minor pericolo».

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