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«Agricoltori in condizioni di incertezza, è il momento del confronto»

Quotazioni dei cereali in calo. Offerte al ribasso per il latte. DIfficile accesso al credito. L’analisi allarmata di Confagricoltura

Pubblicato il: 23/04/2023 – 15:40
«Agricoltori in condizioni di incertezza, è il momento del confronto»

«Quotazioni dei cereali in calo. Per il grano duro, in particolare, la diminuzione è nell’ordine del 30% sul livello dello scorso anno. Agli allevatori stanno arrivando offerte al ribasso per i prezzi di cessione del latte. Per il pomodoro, la distanza tra la richiesta dei produttori e l’offerta degli acquirenti ha finora impedito il raggiungimento di un accordo. In pratica, gli agricoltori stanno lavorando in condizione di assoluta incertezza». È quanto si legge nella nota settimana dell’ufficio stampa di Confagricoltura.
«Situazioni analoghe – continua la nota – sono in atto anche in altri Stati membri. E’ il caso della Spagna, dove gli agricoltori lamentano la caduta delle quotazioni per cereali e latte. In Francia, il ministro dell’Economia ha invitato le parti ad avviare le trattative per una riduzione dei prezzi dei prodotti consegnati alla grande distribuzione. Raggiunto l’accordo, inevitabilmente, il taglio sarebbe esteso ai prezzi agricoli all’origine. Sensibili riduzioni del prezzo del latte si registrano in Germania, Paesi Bassi e Belgio».
«Tornando alle vicende italiane, una chiave di lettura è stata fornita dall’Istat nel rapporto messo a punto per una recente audizione in Parlamento sul Documento di Economia e Finanza del governo per il 2023. Nel documento si evidenzia che l’inflazione alimentare risultava negativa (-0,5%) a giugno 2021. A seguire, c’è stata una forte accelerazione innescata dalla ripresa economica dopo la fase più acuta della pandemia. La dinamica dei prezzi alimentari è salita, infatti, fino al 2,5% a dicembre. I dodici mesi successivi, per le conseguenze economiche dell’invasione russa dell’Ucraina, sono stati caratterizzati da una rapida estensione dei rincari e il tasso dell’inflazione nel settore alimentare ha raggiunto l’11,6% alla fine dello scorso anno. Nei primi tre mesi del 2023, l’Istat ha evidenziato un profilo definito “altalenante”. I prezzi al consumo sono scesi a gennaio, per poi risalire fino al 12% a marzo. Sembra, comunque, perdere slancio la fase rialzista soprattutto a seguito della forte contrazione dei prezzi del gas naturale».
«Secondo le previsioni del governo – si legge ancora –, l’inflazione si ridurrà poco sopra il 5,5 % nella media di quest’anno. Sull’attività della filiera agroalimentare continuano a pesare l’aumento dei costi di produzione ereditato dall’inflazione dello scorso anno, il rallentamento economico interno e a livello globale, il calo dei consumi delle famiglie, il rialzo dei tassi d’interesse e le conseguenti difficoltà di accesso al credito. L’Associazione Bancaria Italiana ha già segnalato l’aumento delle sofferenze. In questo contesto, la proposta di Confagricoltura è che tutte le parti interessate si siedano attorno a un tavolo, per trovare un’intesa sulle modalità più idonee per affrontare, senza contrapposizioni, una situazione complessa sotto il profilo economico e segnata da grande incertezza per la guerra in Ucraina. La recente riunione del Tavolo per il settore dell’Agroindustria indica quella che è la strada migliore da seguire».

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