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La visita

Consorzio Alto Jonio reggino, D’Eramo: «Mi farò portavoce dell’esigenze del territorio»

Il sottosegretario all’Agricoltura ha visitato la Locride. Faccia a faccia con imprese e dirigenti del Consorzio: «Dobbiamo valorizzare le produzioni»

Pubblicato il: 24/04/2023 – 11:14
Consorzio Alto Jonio reggino, D’Eramo: «Mi farò portavoce dell’esigenze del territorio»

ROCCELLA JONICA «Mi farò portavoce delle istanze e delle sollecitazioni ricevute in questa giornata nella Locride e, a breve, conto di dare risposte concrete al territorio. L’obiettivo è quello di portare avanti l’agricoltura, spalla a spalla con produttori, allevatori e Consorzi di Bonifica. Qui nascono i prodotti per cui la dieta mediterranea è patrimonio dell’Unesco, prodotti preziosi per la nostra salute, che dobbiamo difendere e valorizzare» ha detto il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, in visita nella Locride.
Con un incontro pubblico, sabato scorso, nelle sale del Consorzio di Bonifica Alto jonio reggino, a Roccella Jonica, il sottosegretario D’Eramo ha concluso i due giorni in Calabria. Dopo le tappe di Locri, all’Istituto alberghiero “Dea Persefone” e all’Op Fruit, per gustare i prodotti del territorio e visitare le aziende, D’Eramo è stato al Consorzio di Bonifica, dove sono intervenuti il presidente del Consorzio Pasquale Brizzi, il presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì, il vicepresidente Copagri Calabria Francesco Barretta e la coordinatrice Copagri giovani Calabria Roberta Canino.

Da sinistra Macrì e D’Eramo

«Ringraziandolo di essere qui, portiamo all’attenzione del sottosegretario D’Eramo la problematica relativa alla siccità e, quindi, la necessità di aprire quanto prima la Diga sul Lordo, a Siderno, e la grave crisi che ha investito il settore della forestazione, con circa 4000 possibili licenziamenti nel mese di maggio, chiedendogli di farsi portatore al Ministero di queste delicate questioni» ha detto nel suo intervento il presidente Brizzi.
«Abbiamo redatto un dossier completo sulla situazione del comparto nella Locride e lo affidiamo al sottosegretario D’Eramo, grati della sua attenzione e della sua presenza, fiduciosi che avremo le risposte adeguate. L’agricoltura nella Locride è un settore che già esprime eccellenze e ha enormi potenzialità, ma il nostro è un territorio che va sostenuto con giuste misure e progetti concreti» ha detto il presidente Macrì.
Hanno illustrato lati positivi e negativi del lavoro nel settore agricolo in Calabria, il vicepresidente Copagri Calabria Francesco Barretta e la coordinatrice Copagri giovani Calabria Roberta Canino. Barretta ha sottolineato come essere allevatori oggi sia un atto di eroismo e ha evidenziato il bisogno di puntare su una zootecnia sostenibile, pensando al benessere animale oltre a quello dell’uomo, e su progetti di microfiliera, con impegni di spesa sostenibili, adatti al nostro territorio. Roberta Canino, parlando dei giovani, ha detto che lo spopolamento della Calabria, ormai endemico, dovrebbe avere un’inversione di tendenza, con il ritorno alla terra e l’innovazione del settore che va modernizzato, aperto alle nuove tecnologie, pensando a un’agricoltura 4.0.
Presente anche la senatrice Tilde Minasi che ha ribadito l’impegno per il comparto e il territorio: «Ci sono realtà produttive d’eccellenza che devono però essere messe in condizione di generare il potenziale che rappresentano. Bisogna investire sull’agricoltura perché l’agricoltura è il futuro, dobbiamo lavorare in questa direzione per la crescita del territorio».
Sono intervenuti anche il presidente del Consorzio “Terre di Reggio Calabria” Vincenzo Vozzo, il sindaco di Caulonia Franco Cagliuso, il coordinatore regionale della Lega Gianfranco Saccomanno.
«Sia per le opere necessarie a combattere la scarsità di acqua, sia per la forestazione e il rischio di licenziamenti mi impegno a coinvolgere i ministri competenti per poter dare quanto prima delle risposte. L’acqua è un tema fondamentale, senza acqua non esiste agricoltura, e ci sono interi territori che soffrono la siccità. Questa nazione è carente sulle infrastrutture, ci sono opere non finite e opere finite e mai entrate in funzione, invece dobbiamo essere rapidi sulle opere pubbliche. In questa direzione il “decreto siccità” ha l’obiettivo di sveltire l’iter burocratico per la realizzazione di sistemi irrigui e invasi. La siccità protratta danneggerebbe irrimediabilmente tante coltivazioni. Il governo, inoltre, ha già previsto una serie di investimenti importanti, tesi alla modernizzazione e digitalizzazione delle aree interne, dove spesso si realizzano produzioni uniche ma che rischiano di scomparire. Bisogna rafforzare l’intero territorio per sostenere con efficacia il comparto agricolo».

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