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la festa del 25 aprile

Mattarella: «La Costituzione nacque dove caddero i partigiani»

Il messaggio del presidente della Repubblica per la Liberazione. All’Altare della Patria anche la Meloni e La Russa

Pubblicato il: 25/04/2023 – 10:35
Mattarella: «La Costituzione nacque dove caddero i partigiani»

ROMA Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accolto dall’Inno di Mameli, si è svolta a Piazza Venezia la cerimonia in occasione della ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Mattarella ha ricevuto il saluto del picchetto d’onore, con lui il ministro della Difesa, Guido Crosetto. A piazza Venezia c’erano anche le alte cariche della Repubblica, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra. Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Regione Lazio, Rocca, e il sindaco di Roma, Gualtieri. “La Canzone del Piave” ha accompagnato la deposizione al sacrario del Milite Ignoto di una corona d’alloro e si è soffermato per qualche minuto in raccoglimento.

Il messaggio del presidente della Repubblica

“Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955″. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo, al Parco delle Reistenza, in occasione del 25 aprile. “Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. E’ qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione”, ha detto Mattarella. La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti”, ha detto il presidente.
 “L’elenco delle località colpite nel Cuneese compone una dolorosa litania e suona come preghiera. Voglio ricordarle. Furono decorate con medaglie d’oro, d’argento o di bronzo, o con croci di guerra: Cuneo, l’intera Provincia, Alba, Boves, Borgo San Dalmazzo, Dronero; Clavesana, Peveragno, Cherasco, Busca, Costigliole Saluzzo, Genòla, Trinità, Venasca, Ceva, Pamparato; Mondovì, Priola, Castellino Tanaro, Garessio, Roburent, Paesana, Narzòle, Rossana, Savigliano; Barge, San Damiano Macra, Villanova Mondovì. Alla memoria delle vittime e alle sofferenze degli abitanti la Repubblica si inchina”, ha detto Mattarella. “La crisi del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista”. “Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia”, ha detto il presidente. “Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: “morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza”, ha affermato il presidente.

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